Mercoledì 25 marzo scioperano i metalmeccanici, ma non solo loro..
Anche i lavoratori dei settori chimico, tessile e dell'energia incrociano le braccia contro il Decreto del Governo del 22 marzo.
Come riporta PrimaMonza.it, mercoledì scioperano i metalmeccanici. E non saranno i soli a protestare il 25 marzo 2020, anche i lavoratori dei settori chimico, tessile e dell’energia incroceranno le braccia per contestare il Decreto del Governo di domenica 22 marzo.
Mercoledì scioperano i metalmeccanici
Il Decreto governativo ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Un elenco che non è piaciuto alle organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm Lombardia: “Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla“.
Il decreto a giudizio delle tre organizzazioni sindacali “assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture.
tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo”.
Per questi motivi, raccogliendo le posizioni di Cgil, Cisl, Uil a livello nazionale, e delle segreterie di categoria nazionali, Fim, Fiom e Uilm della Lombardia hanno proclamato 8 ore di sciopero per turno o giornata lavorativa per mercoledì 25 marzo per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore metalmeccanico,tranne i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge.
Uno sciopero al quale di affianca la richiesta al Governo di rivedere “l’elenco delle aziende essenziali che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità”.
Sulla stessa linea i settori tessile, chimico ed energetico
Non sciopereranno solo i metalmeccanici mercoledì, ma anche gli operai dei settori chimico, tessile ed energetico. Le segreterie regionali di Filctem-Cgil, Femca-Cisle e Uiltec.Uil accusano il Governo di ave “ceduto alle indebite pressioni di Confindustria: il profitto e l’economia hanno avuto il sopravvento su salute e sicurezza“.
Di qui lo sciopero di 8 ore che coinvolgerà tutte le aziende che non hanno produzioni davvero essenziali e di pubblica utilità per le necessità del Paese e in tutti quei luoghi di lavoro dove non ricorrano le condizioni di sicurezza.