VITA VISSUTA

Da Napoli a Lodi durante l'emergenza: la storia del Poliziotto che non ci ha pensato due volte ed è partito per la zona rossa

Un esempio di coraggio e umanità.

Da Napoli a Lodi durante l'emergenza: la storia del Poliziotto che non ci ha pensato due volte ed è partito per la zona rossa
Pubblicato:

Da Napoli al Lodigiano la strada è lunga: soprattutto se sai di lasciare la tua famiglia, la tua bambina e i tuo affetti più cari, per andare lì dove la situazione è più difficile da gestire, dove c'è in corso una malattia sconosciuta e dove dovrai impedire alle persone di muoversi liberamente come hanno sempre fatto, perché è necessario contenere il contagio.  Eppure Angelo Mollica, assistente capo della polizia di Napoli, non ci ha pensato due volte: ha preparato le valige ed è partito per svolgere il proprio compito.

Il servizio nel Lodigiano

Angelo e i suoi colleghi fanno parte del secondo contingente partito da Napoli per la "zona rossa": sono entrati in servizio nel Lodigiano, ai varchi di Codogno, Guardamiglio, San Fiorano e degli altri comuni isolati, il 4 marzo 2020. Ha operato in queste terre per poco meno di due settimane e parlando della sua esperienza le ricorda con grande affetto e gratitudine. Sono stati giorni impegnativi per tutti: per loro - la Polizia e le forze dell'ordine - che hanno operato incessantemente 24 ore su 24, effettuato controlli sotto la pioggia scrosciante, ben consapevoli del dolore provato dai cittadini in quei giorni di contagio, tristezza e morti. E naturalmente sono stati giorni impegnativi per i lodigiani, impossibilitati a muoversi, chiusi in casa mentre il resto del mondo era libero di vivere la vita di sempre.

"Le misure adottate sono state seguite con attenzione dai cittadini lodigiani, per questo ho voluto ringraziarli. Loro sono stati i primi ad essere interessati da questo virus e per loro è stato ancora più difficile, ma ci hanno molto agevolato nel nostro compito di controllo. In molti mentre ci trovavamo di servizio ai varchi ci hanno portato caffè, dolci, anche durante i giorni di pioggia che abbiamo passato sotto l'acqua vegliando l'intera zona."

Angelo Mollica, assistente capo della polizia di Napoli

In un post pubblicato su Facebook, Angelo ringrazia con queste parole d'affetto e ammirazione i cittadini della zona rossa:

"Buonasera a tutti sono uno dei poliziotti che è stato impiegato nei servizi ai varchi della zona rossa, sono rientrato oggi nella mia zona di origine e per ovvi motivi sono stato messo in quarantena, Non ho la possibilità di vedere mia figlia e mia moglie e nessun altro per almeno 15 giorni ma non fa niente. Lavorare li da voi mi ha dato modo di scoprire quanta dignità e quanta educazione hanno i vostri cittadini, avete vissuti molti disagi e non ho mai sentito uno di voi lamentarsi, dovevate aspettare anche un pacchetto di sigarette ma non vi siete dimenticati di portarci un caffè caldo, avreste avuto mille motivi per perdere la calma e invece siete stati sempre gentili cortesi e cordiali, siete un popolo da invidiare una cittadinanza dalla quale prendere esempio, la mia quarantena è ben spesa se il mio servizio vi ha potuto offrire un beneficio, una parola di conforto, un supporto in questa triste vicenda. Vi ringrazio per la lezione che avete dato a tutta l'Italia su come si ci debba comportare. Orgoglioso di essere stato al vostro servizio, felice di aver potuto aiutare qualche utente in difficoltà, lo rifarei sicuramente con tutti i rischi connessi. Forza Lodi e tutta la provincia". 

Il ritorno a casa: l'isolamento e la lontananza dalle sue Alessandra Nicole e Utilia

"Dopo meno di due settimane, quando il presidente Conte ha annunciato il decreto che prevedeva che l'Italia diventasse un'unica grande "Zona rossa", siamo tornati a Napoli, non c'era più ragione di prestare servizio nel Lodigiano. Adesso io sono in quarantena per due settimane, come tutti i colleghi che hanno lavorato con me: la sofferenza più grande è quella di non poter vedere e abbracciare mia figlia Alessandra Nicole. Oggi l'ho vista in videochiamata e mi ha detto "Papà non ce la faccio più, voglio vederti".. del resto ha solo 9 anni, è difficile per una bambina capire perchè non può abbracciare il suo papà. Per fortuna mia moglie Autilia Scuro sa spiegarle che "Papà è andato ad aiutare le persone che hanno più bisogno, va bene così, tieni duro ancora un pochino". Adesso mancano 9 giorni, stiamo facendo il conto alla rovescia per quando potrò tornare a casa dalla mia famiglia".

"E' dura ma non siamo soli"

"E' dura ma sono tutti vicini a noi, soprattutto i cittadini di Codogno e i lodigiani tutti mi tengono tanta compagnia anche su facebook, la sera ci facciamo delle belle chiacchierate. Anche l'amministrazione ci è molto vicina, sono contattato quotidianamente dai miei dirigenti, nessuno ci fa sentire soli.

Non ci sono stati fatti tamponi perché nessuno di noi presentava - e presenta - sintomi di alcun genere. Ora come da prassi finiremo la quarantena e se verremo ritenuti idonei torneremo normalmente in servizio."

Avete deciso voi di venire nel Lodigiano durante l'emergenza?

"Il giorno prima di partire il nostro ufficio ci ha contattato dicendoci che c'era bisogno di qualcuno che andasse a Lodi per controllare i varchi. Alcuni di noi avevano problematiche di varia natura, qualcuno aveva già firmato le ferie, altri avevano problemi familiari: io non ci ho pensato un attimo, ho subito dato disponibilità e insieme agli altri in un giorno abbiamo fatto le valige e siamo partiti verso la Zona Rossa."

Giordana Liliana Monti

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali