Coronavirus, a Lodi sono arrivati in soccorso 83 nuovi sanitari DIRETTA VIDEO
Ecco tutti gli aggiornamenti di oggi, 5 marzo 2020.
Anche oggi, 05 marzo 2020, da Regione Lombardia gli aggiornamenti sulla situazione d’allarme dovuta al Coronavirus.
Di seguito la conferenza stampa che si sta svolgendo a Palazzo Lombardia:
I numeri
"2251 casi positivi, i ricoverati sono 1.169, 244 in terapia intensiva, 364 in isolamento domiciliare. 376 i guariti (126 in un solo giorno), 98 i deceduti. Il problema più importante è il personale medico: stiamo acquistando i presidi attrezzandoli ma il problema restano i medici. In due giorni assunti 136 medici, tra questi a Lodi sono arrivate 83 nuove unità, 19 medici, 47 infermieri, 17 OSS (5 medici e 8 infermieri dell'esercito).
A Lodi sono arrivati medici dal Besta, da San Donato, da Pavia, del Niguarda, del Fate Bene Fratelli e di altre strutture: grande sforzo compiuto da tutti i presidi, un messaggio importante e forte che fa sì che il sistema regga.
Ad oggi contiamo inoltre 11mila persona in isolamento volontario. Noi potremmo crescere di ulteriori 200 posti di terapie intensive ma abbiamo bisogno di trovare il personale che li gestisca".
Aumentati i prezzi
"Il prezzo delle mascherine è lievitato di 1000 volte, le visiere degli occhiali è passato da 2 a 5 euro e sono tanti altri gli esempi che si possono fare. Al di là del problema del prezzo, questo fa capire quanto sia difficile reperirli. C'è sciacallaggio in tutto il mondo, è molto difficile riuscire a reperire il materiale necessario. E' facile speculare in momenti di emergenza, quello che lascia senza parole è che chi dovrebbe aiutarci purtroppo fa ancora polemica politica".
Quali decessi sono avvenuti nelle ultime 24 ore?
"Rispetto a ieri 25 decessi in più: si tratta di dati formali raccolti dalle aziende e poi trasmessi alla Regione per cui può essere decorso del tempo. Si tratta in ogni caso di persone estremamente anziane, di una certa età, molte della zona rossa e qualcuno della Bergamasca (in prevalenza). Le caratteristiche sono sempre le stesse, pazienti anziani con compromissioni cardiologiche e/o altre patologie".
Che aggiornamenti su eventuale zona rossa nella bergamasca?
"I dati che abbiamo evidenziano che la più grande cresciuta in tutta Lombardia avviene proprio nell'area della provincia di Bergamo ma concentrata in pochi comuni che sono nel nord est della Provincia, i tecnici stanno ora approfondendo e facendo valutazioni. L'istituto superiore della sanità ci dice che vorrebbero chiedere misure importanti per il territorio ma al momento non abbiamo posizioni ufficiali da parte del Governo. Al di là dell'assunzione di un provvedimento restrittivo analogo a quello di Lodi invitiamo i cittadini di quel territorio a preservare e stessi e gli altri: ridurre le uscire, essere attenti e prudenti. I numeri continuano a crescere. In quei comuni nella parte est di Bergamo la prudenza è necessaria".
Com'è la situazione delle città?
"Tranne per Cremona, che ha numero significativo di casi, gli altri capoluoghi di provincia hanno numeri estremamente bassi, fortunatamente. Speriamo che possa rimanere così, l'invito a rallentare la vita sociale è proprio per evitare che le città vengano contagiate. Alcune zone della nostre regione quasi non sono state toccate dal virus e questo è un grande aiuto per gli ospedali e le zone in difficoltà. Quello che stiamo facendo è proprio questo, provare a preservare le grandi città".
Aggiornamenti sugli aiuti ai genitori?
"Si lavora in parallelo tra congedo parentale e voucher per baby sitter. Non si devono creare mini asilo a casa dei genitori disponibili: questo può essere fatto con pochissimi bambini e sempre gli stessi, ma è importante che non ci sia contatto ravvicinato tra i bambini che sono appunto quelli che non usano normali norme igieniche. Abbiamo pensato di fare una campagna essendo i comportamenti corretti quelli che determineranno il minor contagio e il rallentamento dal virus. Uscire prima dalle restrizioni dipende dai comportamenti di ciascuno. Nasce così l'ahshtag #fermiamoloinsieme".
I centri diurni per disabili sono aperti?
"Per quanto riguarda i centri diurni per disabili, o i centri diurni integrati: la sceltà è stata quella di tenerli aperti essendo un aiuto importantissimo per le famiglie. Molti di questi pazienti non possono rimanere al domicilio per tutto il giorno. Per quanto riguarda le RSA stiamo per emanare misure che evidenziano asssoluta necessità che solo i parenti stretti di un paziente possa entrare essendo luoghi molto delicati e con persone estremamente fragili.
Interrotta tutta l'attività ambulatoriale in tutta la Lombardia, tranne quella d'urgenza. "
Su bollette/tasse/scadenze?
"Nella zona rossa sospensione dei pagamenti e rateizzazioni per le bollette al 2021, e il ritardo per tutti gli altri adempimenti. La richiesta fatta al governo è che questa misura si applichi a tutta la Lombardia"
Dalla Germania un portatore del virus?
"Nessuna base scientifica è data a queste notizie, in questi momenti si deve fare riferimento solo alle comunicazioni ufficiali e ai siti del ministero della salute e di regione Lombardia".
Se non si è in grado di mantenere il metro di distanza cosa si può fare?
"In questi casi un uso della mascherina è l'unica risposta possibile, sappiamo della difficoltà di reperirle: abbiamo lanciato richieste in tutto il mondo per approvvigionarci. In via priorità verranno date agli operatori sanitari e nel momento in cui riusciremo ad averne abbastanza anche le farmacie ne saranno dotate. Altrettanto recente la notizia per cui la protezione civile sta concludendo un accordo con uno stato per poter approvvigionare alcuni milioni di mascherine".
Le palestre sono aperte?
"In Lombardia le palestre e i centri sportivi sono chiusi se non per attività agonistiche, per chi fa dell'agonismo e dello sport la propria professione. E' questione di buon senso: se si ha frequentazione stretta, condividendo uno spogliatoio, è difficile mantenere le norme igienico sanitarie richieste. Lo sport è salute, per questo bisogna evitare i contatti. In queste settimane, in questo mese, alleniamoci in casa e facciamo esercizi senza dover scambiare o rischiare di scambiare saliva e liquidi con altri".
Non si può imporre la mascherina?
"Non vorremmo obbligare le persone, è una questione di buon senso: rispettare le poche e semplici regole."