Alessandro Fiori autopsia, solco in testa potrebbe essere stato causato da un fendente
L'autopsia effettuata nella giornata di ieri a Milano potrebbe rimescolare le carte e l'infarto non pare più l'unica pista possibile.
Alessandro Fiori autopsia: ieri l’autopsia a Milano sul corpo del manager di Soncino ritrovato morto in circostanze ancora da chiarire a Istanbul.
Alessandro Fiori autopsia
Dopo l’autopsia effettuata a Istanbul, la salma del soncinese Alessandro Fiori è stata portata presso l’Istituto di Medicina Legale dove la dottoressa Cattaneo, anatomopatologa di lunga e convalidata esperienza, ha eseguito un secondo esame autoptico. Secondo le prime informazioni trapelate, quella profonda ferita alla parte posteriore del cranio della vittima potrebbe essere la causa della morte del 33enne, ma per questo sono necessari ulteriori accertamenti. Non è neppure da escludersi, stando all’esito degli esami, che la ferita possa essere stata provocata da un fendente.
Scricchiola l’ipotesi dell’infarto
In questa prospettiva inizia a scricchiolare la versione di cui i media turchi sono convinti, ovvero l’ipotesi dell’infarto. Il cranio fracassato e il mistero su cosa potrebbe aver provocato le ferite restano due punti focali. A dare l’allarme, vedendo il corpo riaffiorare dalle acque, sarebbero stati dei passanti. Il cadavere ripescato e immediatamente trasferito presso l’istituto di medicina legale di Istanbul è stato oggetto di indagini mediche allo scopo di comprendere se le profonde ferite al cranio siano state inferte, oppure si tratti della conseguenza del fluttuare delle onde che l’hanno portato a sbattere ripetutamente sugli scogli. E’ evidente che a Istanbul si punti a dimostrare la versione della caduta accidentale, legata al presunto infarto, che spiegherebbe così le lesioni alla testa.
I dubbi
Per procurarsi delle ferite così profonde Alessandro avrebbe dovuto precipitare da un’altezza considerevole a picco sulla scogliera, che in quella zona non risulta esserci. I dubbi sull’ipotesi infarto e relativa caduta accidentale nelle acque del Bosforo continuano ad essere molti, nonostante la stampa turca paia convinta. Qualcuno gli ha fatto del male e poi l’ha spinto in acqua? O ha fatto tutto da solo? Secondo la polizia turca, alcuni dei segni trovati sul cadavere sarebbero compatibili con un urto sulle rocce, ma la ferita alla testa lunga una spanna sulla parte posteriore del capo è stata definita sospetta. A Milano questi sospetti paiono aver trovato una conferma, rimescolando le carte.
Suicidio impossibile per il padre
L’altra pista che le autorità turche non escludono è quella del suicidio, il padre di Alessandro – però – la respinge con forza sostenendo che non avrebbe avuto alcun senso. L’uomo, conoscendo bene le abitudini e la situazione del figlio, ha ripetutamente dichiarato che si tratta di una opzione pressoché impossibile.