Tartaruga azzannatrice importata illegalmente e poi abbandonata nel Lodigiano FOTO

Per l’elevata aggressività, la testuggine azzannatrice costituisce effettivo pericolo anche per l’uomo e sarà quindi affidata a centro idoneo alla detenzione.

Tartaruga azzannatrice importata illegalmente e poi abbandonata nel Lodigiano FOTO
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Tartaruga azzannatrice ritrovata in un corso d'acqua a Castiglione d'Adda.

Tartaruga azzannatrice ritrovata nel Lodigiano

I Carabinieri Forestali di Lodi hanno proceduto al sequestro penale di un esemplare di “chelydra
serpentina”, nota come testuggine azzannatrice, per il reato di abbandono di animale nonché per violazione della normativa inerente la detenzione di animali pericolosi. Gli atti sono stati presentati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lodi. La testuggine è stata rinvenuta, durante dei lavori idraulici, nei pressi del corso d’acqua “Spagna” in Comune di Castiglione d’Adda (LO).

Originaria del Nord America

L’animale, prontamente recuperato e consegnato per le prime cure ad un ambulatorio veterinario, ha un peso di 8,5 kg e una lunghezza di 35 cm, è privo di microchip identificativo. Si trova in buone condizioni di salute ed adeguato stato di nutrizione, nonostante sia in condizione di fine letargo. Il rettile è originario del Nord America e, quindi, sicuramente importato illegalmente nel territorio nazionale.

Specie selvatica

L’esemplare rientra nelle specie selvatiche individuate dal Decreto Ministeriale 19 aprile 1996, “CLASSE REPTILIA – Ordine Testudines – Famiglia Chelydridae Genere Chelydra – C. serpentina – Tartaruga azzannatrice” che costituiscono pericolo per la salute e l’incolumità pubblica e di conseguenza la commercializzazione e la detenzione sono assolutamente non consentite. Per l’elevata aggressività, la testuggine azzannatrice costituisce effettivo pericolo anche per l’uomo e sarà quindi affidata a centro idoneo alla detenzione. Sono in corso gli accertamenti per individuare i responsabili dell’abbandono. I Carabinieri Forestali, impiegati quotidianamente nel contrasto al commercio di specie esotiche rare e vietate, ribadiscono il monito di non alimentare questo fenomeno che arricchisce commercianti senza scrupoli a danno degli animali e nel caso delle specie pericolose, mette a rischio la collettività.

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