Incendio a Codogno, Baffi: "Ora aspettiamo di capire se è stato doloso"
"In Lombardia esiste un’emergenza legata alla gestione, allo stoccaggio e al traffico illecito dei rifiuti."
Baffi (Pd): "L'ennesimo incendio in Lombardia: bisogna intervenire con la prevenzione e le buone pratiche"
Il comunicato di Baffi
“Sono molto preoccupata per quanto accaduto a Codogno in queste ore, non solo per gli aspetti legati alla salute dei cittadini e per i danni ambientali che ne possono conseguire, ma anche per i motivi che hanno portato a questo ennesimo incendio in Lombardia”
Questo il commento di Patrizia Baffi, consigliere regionale del Pd, in seguito al rogo del capannone nel polo industriale della Triulza, che conteneva rifiuti di carta e cartone, autocarri e mezzi d’opera, pneumatici, vernici, solventi chimici e altro materiale, cioè rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi, che sta proseguendo da ore.
“Il fatto stesso che dopo l’intervento di Arpa Lombardia l’amministrazione comunale abbia diramato l’avviso di tenere porte e finestre ben chiuse, la dice lunga sulla natura del fumo che si sta sprigionando e raggiunge persino le case – prosegue Baffi –. E purtroppo non è la prima volta che accadono fatti del genere: le aziende che si occupano dello smaltimento di rifiuti, in particolare quelli ingombranti come i pneumatici o facilmente incendiabili come la carta, sono da tempo oggetto di roghi apparentemente inspiegabili”.
Apparentemente sono roghi inspiegabile, concretamente potrebbero essere legati a giri poco chiari
In realtà, ricorda il consigliere Pd,
“In Lombardia esiste un’emergenza legata alla gestione, allo stoccaggio e al traffico illecito dei rifiuti su cui ha fatto il punto anche l’indagine conoscitiva sullo ‘Stoccaggio e traffico illecito di rifiuti in relazione all’aumento dei casi di incendio e con particolare attenzione alla presenza delle organizzazioni criminali nel ciclo dei rifiuti’ della Commissione speciale Antimafia, presentata e discussa in consiglio regionale poco prima della pausa estiva”.
Dunque, se “da un lato abbiamo buone pratiche di gestione ambientale nella nostra regione, e sul punto nessuno discute, dall’altro servono azioni più profonde e incisive: vanno verificate le procedure di autorizzazione agli operatori, vanno effettuati controlli veri e frequenti sugli impianti. Vanno potenziati i mezzi e il personale dedicato. Insieme serve far maturare una maggiore consapevolezza e assunzione di responsabilità da parte di tutti. Quindi, va innanzitutto affrontato il tema della riduzione dei rifiuti prodotti, anche e soprattutto quelli di maggior nocività e pericolosità. Va riformulata la filiera di autorizzazioni e controllo degli operatori del settore. Infine, va creata una rete sinergica tra tutte le istituzioni coinvolte”.
Ora, per Baffi,
“non resta che attendere gli esiti delle indagini che confermeranno o meno l’origine dolosa dell’incendio. Comunque sia, il fenomeno va assolutamente arginato: ne va della nostra salute e del nostro ambiente”.
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