Ospedale di Codogno: rimpallo di accuse tra Pd, Lega e centrodestra
Per il Pd lodigiano la Lega opera "a difesa della Regione e a scapito degli interessi di Codogno e del territorio".
"Sull'ospedale di Codogno la Lega e il centrodestra devono assumersi le responsabilità degli impegni disattesi, invece di polemizzare con chi ha semplicemente segnalato ciò che è evidente ed ha provato ad avanzare una proposta per affrontare la situazione".
Sull'ospedale di Codogno c'è un rimpallo di accuse e responsabilità
Nel comunicato del Pd lodigiano, relativo alla risposta della destra a quanto affermato da Baffi, si legge:
"Le dichiarazioni con cui diversi esponenti della Lega hanno cercato di replicare alle legittime e fondate critiche di Patrizia Baffi alla giunta regionale per le promesse disattese sull’ospedale di Codogno dimostrano mancanza di ritegno e l’intento di distogliere l’attenzione dalle evidenti responsabilità della maggioranza regionale di centrodestra.
Se si chiude il punto nascite di Codogno (spacciando la serrata per una “sospensione” e adducendo motivazioni smentite persino dal Ministero della Salute) e si annunciano nuovi servizi e potenziamenti di cui a distanza di un anno non si ha nemmeno più traccia, ci si dovrebbe trovare nelle condizioni di fornire almeno qualche spiegazione, se non delle scuse."
Il Pd si scaglia contro la Lega
Così, dalla consigliera regionale Selene Pravettoni alla segretaria della sezione codognese Silvia Salamina, i leghisti entrano tutti in trincea a difesa della Regione e a scapito degli interessi di Codogno e del territorio, oltretutto appigliandosi a pretesti senza fondamento (vedasi la presunta “inammissibilità tecnica” degli emendamenti al bilancio presentati da Patrizia Baffi, che invece erano stato bocciati con il voto in aula per precisa scelta politica della maggioranza). Eppure, la mozione unitaria che era stata approvata in consiglio comunale a Codogno (naturalmente con il voto anche di Patrizia Baffi) aveva lasciato sperare che su un argomento così importante fosse possibile costruire una posizione condivisa, al di là degli schieramenti politici, perché i cittadini aspettano risposte concrete sulla qualità e la disponibilità dei servizi ospedalieri e non sono interessati a sterili dispute.
L’auspicio è che questa visione unitaria possa essere recuperata, abbandonando toni eccessivi e polemiche che sembrano servire solo come alibi.