Baby gang trasforma piazza di Cremona in un ring di "Fight club" VIDEO
Neologismo che non avremmo voluto fosse coniato: "jumpare", saltare addosso alla preda inconsapevole.
Una delle piazze principali di Cremona trasformata in un ring. Ricorda un po’ una scena di “Fight club”, malgrado rispetto al celebre film (uscito nel 1999, a vent’anni di distanza, pensate come sarebbe stato diverso se ci fossero stati i “social” come ora) la non secondaria differenza è che i partecipanti ai combattimenti non erano affatto tutti consenzienti… Ed è solo la punta dell’iceberg: a conquistare la piazza, ma anche a rendersi protagonista di reati come spaccio di droga, rapina ed estorsione, una baby gang di giovanissimi, che poi si vantava anche su Instagram delle proprie “imprese”. Ben trenta i giovani individuati: 7 sono in carcere, 3 ai domiciliari.
Operazione “Cremona Dissing”
Come riporta il nostro GiornalediCremona.it, grazie all’operazione “Cremona Dissing” è stata sgominata una baby gang di bulli: trenta ragazzi tra i 18 e i 15 anni, autori di risse, rapine ed estorsioni a danni di studenti. I Carabinieri hanno eseguito 7 misure cautelari (4 in carcere nei confronti di 3 studenti 18enni ed un 17enne indiziati del reato di rapina e tre ai domiciliari, nei confronti di 3 studenti, di cui due 16enni ed un 15enne, indiziati del reato di tentata estorsione). Denunciati ulteriori 18 giovani, per reati in concorso di atti persecutori, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento e risse.
Sgominata la baby gang di bulli
Violenza al solo scopo di divertirsi, forse di sfuggire dalla noia: nella città di Cremona, una baby gang composta da veri e propri “bulli social”, una trentina di giovani, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, ha imperversato per mesi, prendendo di mira giovanissimi e scatenando decine di episodi di violenza, con un modus operandi già prestabilito: “la provocazione verbale di uno della banda nei confronti della vittima designata, con una reazione da parte di quest’ultima, anche solo verbale e quindi scatta la vendetta, un attacco di gruppo a suon di pugni”.
Neologismo che non avremmo voluto fosse coniato: “jumpare”
La prassi era quella di “jumpare”, ovvero saltare addosso alla preda, il più delle volte inconsapevole e presa alla sprovvista. Ragazzi uniti e strutturati in branco volontariamente, per mesi, hanno agito in modo violento prendendo di mira persone e tutto ciò che li circondava. Umiliazioni, denigrazioni, violenze fisiche, contro coetanei o giovani ragazzi non in grado di difendersi. Comportamenti sempre più cruenti tanto da richiamare l’efferatezza delle gang latine, sempre più distruttivi verso l’altro.
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