Firme false sulla cartella esattoriale, ma deve pagare lo stesso

L'interessato è riuscito a dimostrare che la firma sulle cartelle non era la sua. Ma non è bastato per ottenerne l'annullamento.

Firme false sulla cartella esattoriale, ma deve pagare lo stesso
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Firme false sulla raccomandata che notificava la consegna delle cartelle esattoriali. Il tribunale aveva condannato Equitalia ma per ottenere l’annullamento del pagamento l’imprenditrice si è dovuta nuovamente rivolgere ai giudici.

Firme false sulle notifiche, Equitalia condannata

Una storia che ha dell’incredibile quella che vede coinvolta un’imprenditrice lombarda alle prese con delle cartelle esattoriali. Cartelle che, secondo Equitalia, erano state regolarmente consegnate. Peccato che la firma sulla notifica fosse falsa, come ha accertato il tribunale di Milano già nel 2017. (LEGGI QUI LA VICENDA)

Era scontato per l’imprenditrice a quel punto pensare che gli atti esattoriali sarebbero stati annullati. Ma così non è stato e la donna ha dovuto nuovamente rivolgersi ai giudici.

Nessun annullamento per le cartelle esattoriali

“Tutto è iniziato  nel 2012 – chiariscono i legali della società, Matteo Sances e Donatella Dragone (Nella foto in copertina)quando l’imprenditrice ha chiesto un estratto della situazione debitoria allo sportello del concessionario e ha scoperto l’esistenza di alcune cartelle esattoriali che però non gli erano mai state notificate. Subito ha contestato il fatto che le firme sulle notifiche fossero false. Finalmente nel luglio 2017 il Tribunale di Milano ha accolto le richieste dell’imprenditrice condannando il concessionario. La contribuente era fiduciosa che il concessionario o l’Agenzia delle Entrate potessero finalmente prendere atto dell’illegittimità degli atti annullandoli in autotutela ma così non è stato”.

Nuova condanna

Gli enti non hanno dunque risposto alla richiesta dell’impresa di annullare gli atti alla luce della sentenza, costringendola a rivolgersi nuovamente ai giudici. I giudici della Commissione Tributaria Regionale di Milano anche in questo caso hanno condannato il concessionario della riscossione al pagamento delle spese legali e, riprendendo in pieno la posizione della società, dichiarano nella sentenza (visibile a questo link)  “Risulta documentalmente provata, dunque, l’assoluta mancata notifica delle due cartelle oltre che la grave responsabilità delle controparti che hanno agito in questi anni nei confronti della società sulla base di atti pubblici (ossia le relate di notifica) di cui si è successivamente accertata la falsità…”

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