Autobus sequestrato, il Vescovo di Crema scrive alla scuola Vailati

Un appello al ruolo della scuola e un ringraziamento al coraggio dei ragazzi e delle Forze dell'ordine.

Autobus sequestrato, il Vescovo di Crema scrive alla scuola Vailati
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Ha colpito tutti, nessuno escluso, la vicenda che ieri ha coinvolto 51 studenti di seconda media delle scuole “Vailati” di Crema. Sequestrati e minacciati di morte dal conducente, un 47enne senegalese, dell’autobus di linea che li avrebbe dovuti riportare a scuola. Invece hanno vissuto 40 minuti di puro terrore uscendone vivi solo grazie al coraggio di due ragazzini e all’intervento straordinario dei carabinieri.

Il Vescovo di Crema scrive alla scuola

Anche il vescovo di Crema Daniele Gianotti ne è rimasto molto colpito tanto da decidere di scrivere alla dirigente scolastica della “Vailati” Maria Cristina Rabbaglio.

“Vorrei manifestare a lei, a tutti gli studenti della scuola ‘Vailati’ coinvolti nel gesto folle e delinquenziale accaduto questa mattina tra Crema e San Donato Milanese, alle loro famiglie, e tutti gli altri studenti, docenti e al personale della Scuola la vicinanza e la partecipazione di tutta la Diocesi e mia al trauma che vi ha colpiti oggi. Ringrazio Dio perché questa drammatica vicenda si è conclusa senza vittime né feriti gravi; e
ringrazio anche per l’intraprendenza degli studenti e dei docenti, oltre che per la tempestività dell’intervento delle Forze dell’Ordine, che ha circoscritto il pericolo e ne ha limitato le conseguenze.

Non posso che auspicare che i particolari di quest’azione di inqualificabile violenza nei confronti di ragazzi e ragazze che vivevano pacificamente il quotidiano impegno scolastico siano presto chiariti, e che chi ne è stato colpevole ne risponda pienamente davanti alla legge”.

“Crescere nella reciproca diversità”

“Il 7 marzo scorso avevo avuto il grande piacere di visitare la Scuola ‘Vailati’ e di partecipare all’iniziativa ‘Luoghi e suoni delle religioni’, organizzata da alcuni docenti e con il coinvolgimento di tutti gli studenti; ho avuto l’opportunità di incontrare studenti delle classi della secondaria di primo grado, forse anche alcuni di quelli coinvolti nell’attentato di questa mattina. Purtroppo, l’impegno che gli studenti, con la guida di docenti preparati e motivati, hanno messo in atto per crescere nella conoscenza reciproca della diversità culturale e religiosa, con la quale siamo inevitabilmente confrontati, deve scontrarsi con un crescente clima di ostilità e incomprensione, che avvelenano il clima sociale e culturale del nostro paese, e che gesti come questo di oggi alimentano insensatamente.

“Questi ragazzi saranno animati da sentimenti nuovi”

Sono sicuro che il dramma di oggi non farà diminuire, ma rafforzerà l’impegno che la vostra scuola mette in atto per far crescere generazioni di uomini e donne sempre più animati da sentimenti nuovi: capaci di prendere sul serio la complessità del mondo in cui viviamo, e di affrontarla con l’impegno della conoscenza, della volontà di pacifica convivenza, della comprensione reciproca. Non si tratta di un impegno semplice, e non può essere certo risolto a colpi di facili slogan: sono sicuro che la vostra scuola li saprà affrontare, per quanto le compete, con dedizione e serietà. Le chiedo la cortesia di trasmettere i miei sentimenti di partecipazione e simpatia a tutti gli studenti coinvolti in questa vicenda e alle loro famiglie; e con essi il mio augurio perché anche da questa vicenda drammatica la vostra scuola possa trarre motivazioni di rinnovato vigore nel suo compito educativo”.

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