Moschea Casalpusterlengo: si muove l'Unione Comunità Islamiche d'Italia per salvarla
Entro aprile la moschea dovrebbe essere smantellata, l'intervento alla ricerca di una mediazione.
Diffuso un comunicato ufficiale da parte dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii) che interviene sulla questione inerente la moschea di Casalpusterlengo.
Moschea Casalpusterlengo
Nelle settimane precedenti è stata stabilita la riconversione degli spazi adibiti a moschea a Casalapusterlengo. Il Piano del governo del territorio prevede infatti che quei locali vengano utilizzati a fini tecnologici. Una diatriba che va avanti da anni e sfociata in un processo che aveva coinvolto l’allora presidente dell’associazione islamica: il tema era sempre l’utilizzo improprio dell’immobile. La svolta è arrivata con la firma dell’ordinanza di ripristino dei locali che al suo interno non prevede nessun luogo di culto ma servizi tecnologici.
Ripristinare gli ambienti
C’è tempo fino alla prima metà di aprile per ripristinare tutti gli ambienti. In caso contrario il Comune potrà riappropriarsi dell’immobile.
L'intervento dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia (Ucoii)
Sul tema è intervenuta l'Ucoii:
"Si è concluso in questi giorni l’iter di comunicazioni che porta l’Associazione Centro Culturale Islamico di Casalpusterlengo sotto commissariamento dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia.
La necessità di tale delega speciale è nata dall’ordinanza emessa il 14 gennaio dal Comune locale contro l’associazione e che intima il "ripristino dello stato dei luoghi da edificio di culto a servizi tecnologici"; l'ordinanza prosegue con il "divieto di utilizzo dell’immobile come luogo di culto". Infine ammonisce che in caso contrario verrà eseguita un'espropriazione dell’immobile, ora di proprietà dell’associazione.
Il ruolo dell’U.CO.I.I., nella veste del suo Segretario, Yassine Baradai, affiancato dall’ufficio legale dell’Organizzazione, sarà quello di mediare nella vicenda per poter trovare una soluzione con le istituzioni preposte alla ormai ricorrente problematica relativa alle destinazioni d’uso delle sedi associative.
L’intervento dell’Unione si è reso necessario poiché la stessa ha contribuito all’acquisto dell’immobile di via Crema mentre l’associazione casalina risulta essere membro dell’U.CO.I.I. da diversi anni.
L’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia continua a monitorare il territorio nazionale per intervenire nella risoluzione delle problematiche locali delle diverse Comunità e delle istituzioni con le quali si interfacciano."
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