Rapina a Colico: la figlia picchiata con un piede di porco è stata dimessa
Per lei 20 giorni di prognosi. Intanto proseguono le indagini per individuare i due rapinatori.
Rapina a Colico: la figlia picchiata con un piede di porco è stata dimessa. Per lei 20 giorni di prognosi. Intanto proseguono le indagini per individuare i due rapinatori.
Rapina a Colico: la figlia picchiata con un piede di porco è stata dimessa
E’ stata dimessa Anna Maria Bettiga, 52 anni, vittima insieme al padre Bernardo di una violenta rapina avvenuta nella loro abitazione di Colico, giovedì 10 gennaio.
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Come raccontano i nostri colleghi del GiornalediLecco.it la donna, che abita accanto all’abitazione del padre in via Posallo, è stata aggredita con violenza inaudita da due malviventi, incappucciati. Era intervenuta per difendere il padre che nel frattempo era stato picchiato selvaggiamente, legato a una sedia e imbavagliato. Ma lei stessa è stata colpita, pare con un piede di porco, riportando ferite alla testa e a una spalla guaribili, secondo i medici, in una ventina di giorni.
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Irruzione con le armi spianate
I rapinatori cercavano soldi ma non hanno trovato nulla a parte le chiavi della Fiat Panda della 52enne, che hanno poi utilizzato per scappare. Una rapina sicuramente progettata nel dettaglio, visto che i due malviventi avevano con loro tutto l’occorrente, compresa una pistola giocattolo, le fascette per legare le vittime, i passamontagna, ma non i guanti.
E forse proprio la mancanza dei guanti potrebbe portare gli inquirenti ad una svolta. Le indagini sono in corso e il cerchio si sta stringendo. Le forze dell’ordine hanno infatti raccolto elementi utili a partire dal fatto che i banditi parlavano italiano.
Non scemano la rabbia e la preoccupazione
Il caso ovviamente ha creato sgomento in paese e suscitato rabbia e preoccupazione. Anche diversi esponenti politici hanno commentato l’accaduto, come Daniela Santanchè, senatrice di Fratelli d’Italia: “Alle bestie va garantita la punizione più severa. Alle vittime massacrate in casa loro va invece garantita la certezza della pena, la giustizia”.