“Cultura della Legalità”

Settimana della legalità, a Lodi si parte dalla scuola

IlMaggiore Domenico Sacchetti, Comandante della Compagnia di Lodi, ha tenuto numerose video-conferenze

Settimana della legalità, a Lodi si parte dalla scuola
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Anche quest’anno il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, tenuto conto dell’ampio consenso suscitato dalla decennale iniziativa del contributo alla formazione della “Cultura della Legalità”, considerato l’evolversi del quadro pandemico, ha delegato la programmazione di incontri con gli studenti esclusivamente in modalità online.

Settimana della legalità a Lodi

Come gli anni passati, quindi, anche in quest’occasione il Maggiore Domenico Sacchetti, Comandante della Compagnia di Lodi, ha tenuto numerose video-conferenze che hanno visto la massiccia ed entusiastica partecipazione di migliaia di alunni e studenti delle scuole di ogni ordine e grado, fra cui quelli degli Istituti Comprensivi Ada Negri e Il Ponte di Lodi e il Morzenti di Sant’Angelo Lodigiano, nonché quelli dell’Istituto professionale Villa Igea, oltre a numerose scuole elementari e medie di Lodi e dintorni.
Anche quest’anno è stato un autentico successo in termini di adesione e partecipazione attiva dei ragazzi, che hanno letteralmente sommerso di domande l’oratore, impegnato a sviluppare in maniera proporzionata all’interlocutore di volta in volta diverso per età e maturità scolastica, i tre punti sui cui è incardinato il vivere secondo legalità, particolarmente sentito in questa “settimana della legalità” che si celebra dal 24 al 28 maggio in memoria della strage del 23 maggio 1992 ed in ricordo di tutte le vittime di mafia.

L'importanza di educare alla legalità

Nel dettaglio, l’Ufficiale dei carabinieri ha coinvolto i ragazzi sensibilizzandoli sui valori della legalità, sul suo significato più ampio e, soprattutto, invitandoli a “parlare”, a non restare in silenzio, spiegando e facendo comprendere che il silenzio non fa altro che nutrire il prepotente, alimentandone la brama di accanirsi contro le fasce deboli. Il passo successivo, assimilato questo concetto, è stato quello di invogliarli a “scegliere la legalità”, esemplificando il concetto con l’affermazione che ogni scelta ha dirette conseguenze sul proprio futuro nel senso più ampio dell’accezione.
L’ultimo barriera che si è voluta metaforicamente e fortissimamente e abbattere è quella del “non si è mai soli”, rinforzando il concetto che in qualsiasi momento si può e, soprattutto, si deve chiedere aiuto in primis ai genitori, che restano la figura di riferimento specialmente per i minori, poi, ci si può rivolgere agli insegnanti, che pure ricoprono un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi, infine, ai carabinieri, ricordando che nella loro lunga e storica esistenza non sono mai rimasti sordi al grido di aiuto di nessuno.
Il momento formativo, un vero e proprio elemento integrativo al prezioso contributo che i Carabinieri prestano alle scuole ormai da un decennio, si è basato su incontri a distanza di circa un’ora che hanno tenuto letteralmente incollati agli schermi delle lavagne multimediali studenti e insegnanti, con i primi elettrizzati dalla possibilità di arricchire il loro bagaglio di conoscenze e interessi e felici di veder soddisfatta ogni loro curiosità.

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