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Val Taleggio: nella terra dello Strachítunt Dop dove l’acqua sembra latte

Una giornata nella verde vallata orobica: escursione verso le freschissime e incantevoli sorgenti dell’Enna, pranzo nei ristoranti della valle e visita alle stalle e ai luoghi di produzione dei formaggi tipici

Val Taleggio: nella terra dello Strachítunt Dop dove l’acqua sembra latte
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Esiste un’escursione incantevole, adatta ad ogni stagione, ma soprattutto all’estate, perché la freschezza delle acque del Torrente Enna vi stupirà, così come le ombre verdi di un’antica faggeta. Siamo in Val Taleggio, una valle laterale della Val Brembana, in provincia di Bergamo. Qui il torrente Enna sgorga da una grotta molto profonda. Il fascino di questo luogo è proprio nella particolare geologia carsica, e nella bellezza delle bianche cascate che si infrangono su massi ricoperti di muschio e che hanno dato il nome Fiöm Lacc (Fiumelatte) a questa cavità.

Il percorso è adatto a tutti: complessivamente sono 8 km per un dislivello totale di 300 metri. Il tempo di

percorrenza tra andata e ritorno è di circa tre ore. Un’escursione facile, per buona parte pianeggiante o in saliscendi, praticabile con tutta la famiglia in mezza giornata. Il consiglio: partire da Vedeseta (820 m) in Val Taleggio, imboccando il sentiero posto dietro il Monumento dei Caduti, che indica Sorgente Enna – poi ben segnato con bolli bianco-rossi con punto verde -, raggiungere il sentiero proveniente dal Ponte della Lavina e quindi proseguire fino alla meravigliosa Marmitta dei Giganti, oppure (prestando più attenzione) salire una ripida traccia fino alla grotta dalla quale scaturisce uno degli affluenti del torrente Enna.

Al ritorno, consci della piccola salita da affrontare per tornare al Monumento dei Caduti, vale la pena guardarsi intorno e osservare quei segni lasciati sul paesaggio dall’uomo, che ha contribuito a trasformare il territorio in un bellissimo mosaico, composto da piccole stalle dal tetto in pietra locale (le piöde), da prati da sfalcio e pascoli, mulattiere e piccoli nuclei abitati, raggruppati talvolta intorno ad antiche chiese che conservano al loro interno dei capolavori artistici. È per tutti questi tasselli che la compongono e, soprattutto, per la cultura lattiero-casearia che la contraddistingue, che vale la pena passare il resto della giornata ad esplorare questa piccola valle ricchissima di cultura, ovviamente dopo aver pranzato in uno dei ristoranti della zona, che potete conoscere consultando la pagina del sito del Consorzio dello Strachítunt dedicata ad alcune ricette che hanno come protagonista questo formaggio unico, prodotto solo qui.

Lo Strachítunt è infatti una delle più piccole Dop d’Italia. È un formaggio antico e per produrlo oggi si deve seguire un disciplinare rigoroso, che tutela una razza di bovine, le Brune, l’erba e il fieno locale e quindi i prati e i pascoli con la loro biodiversità. Anche la tecnica usata ancora oggi dai casari è artigianale e si basa sull’utilizzo di due cagliate che, unite a dodici ore di distanza in un’unica forma rotonda, possono far sviluppare spontaneamente l’erborinatura naturale che caratterizza il gusto intenso di questo prodotto. Un formaggio che per secoli è stato commercializzato, amato, e poi dimenticato, ma che non ha mai smesso di comparire sulle tavole dei bergamini della Val Taleggio: gli allevatori e casari che praticavano la transumanza spostando le loro mandrie tra le montagne e la pianura, apportando ricchezza e creando connessioni tra territori oggi considerati lontani.

In questa giornata passata in Val Taleggio avrete scoperto che la bellezza del territorio di produzione dello Strachítunt Dop non è solo nell’essere una verdissima vallata di montagna, con le pozze d’acqua cristallina e le sorgenti bianco latte. Vi sarete arricchiti perché avrete percepito che la Val Taleggio è così bella perché abitata da millenni dall’uomo, che con la sua presenza, l’ingegno e il lavoro, ha saputo arricchire il territorio. Vi sarete innamorati perché entrando nei ristoranti della valle e nelle botteghe, assaggiando i prodotti tipici, avrete percepito la forza di un sogno e della volontà delle persone che qui vivono e lavorano per restare, continuando a fare produzioni di eccellenza, tutelando e custodendo una terra e una cultura.

Il Consorzio dello Strachítunt Valtaleggio è anche su Instagram: @strachituntdop_valtaleggio e su Facebook: strachituntDOP

Testo di Sara Invernizzi

Foto di Sara Invernizzi e Marco Mazzoleni

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