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Santa Chiara, dopo le dimissioni di Sancilio i consiglieri di minoranza chiedono un cambio di rotta

L'affondo: "Il sindaco e il vicesindaco hanno già sbagliato con le prime nomine del cda e abbiamo perso tempo".

Santa Chiara, dopo le dimissioni di Sancilio i consiglieri di minoranza chiedono un cambio di rotta
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Lunedì 7 dicembre 2020 il presidente del consiglio di amministrazione di Santa Chiara, la Rsu più grande di Lodi, il professor Corrado Sancilio, ha rassegnato le dimissioni dall'incarico e dal consiglio di amministrazione della struttura. Parrebbe che per "sopraggiunti gravi motivi familiari" Sancilio non riesca più a ricoprire tale ruolo, anche se per sua stessa ammissione questo incarico gli stava stretto già da tempo.

Le richieste dei consiglieri di minoranza

In merito alle dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione di Santa Chiara è stata diramata oggi, 9 dicembre, una nota a firma di tutta l'opposizione con la quale si chiede un cambio di rotta sulla gestione della struttura e soprattutto sull'individuazione dei vertici del suo consiglio di amministrazione.

"Dopo le dimissioni di Sancilio per la fondazione Santa Chiara si deve aprire una nuova fase. Per anni, nelle gestioni precedenti a questa, l'ente è stato guidato in modo encomiabile tra mille difficoltà, perciò auspichiamo che la recente gestione fallimentare possa  concludersi per lasciare spazio ad un CdA che dovrà vedere alla presidenza una persona che si dedichi ogni giorno per far tornare a funzionare l'ente come prima della gestione Sancilio e ancora meglio. Serve quindi una persona che abbia competenze nel settore, una mentalità aperta al sociale e che abbia le capacità di guidare il cda e l'ente in modo unitario, non un amico qualunque di Maggi. Il sindaco e il vicesindaco hanno già sbagliato con le prime nomine del cda e abbiamo perso tempo. Ora, per salvaguardare i nostri anziani e fare in modo che la fondazione Santa Chiara torni a navigare in acque tranquille e sicure, si metta il consiglio in condizioni di lavorare e contribuire in modo concreto. Ci sono questioni delicate da risolvere subito, come l'approvazione del bilancio preventivo 2020 e le nomine dei direttori generali e sanitario.
Casanova e Maggi hanno già avuto grosse responsabilità del mese di marzo per non aver fatto nulla, o quasi, per chiedere i tamponi all'Ats mentre decine di anziani morivano, ora non si rendano partecipi dell'ennesimo pasticcio."

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