Stamattina

Presidio alla Sivam di Casalpuserlengo: "Siamo qui per difendere la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori"

All’ordine del giorno la mancata applicazione ai lavoratori dell’incremento retributivo aggiuntivo (IAR)

Presidio alla Sivam di Casalpuserlengo: "Siamo qui per difendere la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori"
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Presidio alla Sivam di Casalpusterlengo, Di Marco (M5S): «Salari equi e garanzie contrattuali devono essere la base per la qualità della produzione lombarda».

Presidio alla Sivam

Questa mattina, lunedì 17 luglio 2023, davanti all’ingresso principale della Sivam di Casalpusterlengo, i lavoratori delle aziende aderenti ad Assalzoo, Italmopa e Assocarni si sono riuniti in un’assemblea sindacale aperta ai cittadini. Il presidio è stato organizzato dalle sigle sindacali: FLAI-CGIL, FAI-CISL, UILA-UIL. All’ordine del giorno la mancata applicazione ai lavoratori dell’incremento retributivo aggiuntivo (IAR).

Presente anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, Nicola Di Marco (M5S):

«Siamo qui per difendere la dignità del lavoro e i diritti dei lavoratori. Non è accettabile che le aziende non abbiano ancora sottoscritto il contratto collettivo dell’industria alimentare dello scorso 31 luglio 2020.

Riteniamo che lo sviluppo della filiera alimentare lombarda non possa che passare dalla qualità piuttosto che dalla compressione dei costi di produzione, ed elevati standard di qualità si perseguono solamente in contesti all’interno dei quali i lavoratori sono tutelati e adeguatamente retribuiti.

Non rispettare i contratti, o applicarli in maniera parziale, mettere i dipendenti in condizioni di precarietà, o farli lavorare in condizioni poco dignitose è il preludio non solo a una produzione di bassa qualità, ma anche alla creazione di un ambiente in cui il rischio di incidenti può diventare più elevato.

Per questo oggi è giusto essere presenti, per manifestare la vicinanza del Movimento alle persone che chiedono di poter produrre in sicurezza ed essere equamente retribuiti» conclude Di Marco.

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