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“I vaccinati possano far visita ai famigliari in RSA”, la proposta fatta a Speranza

Tutti gli ospiti delle RSA lombarde sono vaccinati, l'88% già con seconda dose. Perchè non permettere l'ingresso ai famigliari che abbiano completato la vaccinazione?

“I vaccinati possano far visita ai famigliari in RSA”, la proposta fatta a Speranza
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Il Presidente della Commissione Regionale Sanità Emanuele Monti ha scritto insieme alla Vicepresidente della Lombardia Letizia Moratti al Ministro della Salute Roberto Speranza, chiedendo delle linee guida nazionali per permettere ai vaccinati di far visita ai propri famigliari nelle RSA.

Aprire le porte delle RSA ai vaccinati

Famiglie e strutture chiedono da tempo un sblocco, una norma che permetta finalmente di riunire, senza alcun velo di plastica in mezzo, gli ospiti delle RSA ai loro famigliari. Un appello rilanciato nelle scorse settimane anche dal Comitato Orsan che riunisce le famiglie, sulla scorta dei dati sulle vaccinazioni degli ospiti (il 100% con la prima dose, l’88% con anche la seconda) e dopo la visita di Moratti al Pio Albergo Trivulzio, ora Covid free dopo esser stato il simbolo della tragedia consumatasi nelle RSA nelle prime fase dell’epidemia.

“Alle parole seguano i fatti e vengano riaperte subito le visite in presenza a parenti, familiari e amici degli ospiti delle Rsa che sono in lockdown e isolamento forzato ormai da più di un anno”, chiedeva il presidente di Orsan Dario Francolino.

Passate quasi due settimane, qualcosa si è mosso. Non c’è alcuna risposta, solo un rinvio allo Stato.

Monti: “Riaprire per i vaccinati è un atto dovuto”

“Ho scritto personalmente al Ministro della Salute, Roberto Speranza, in sintonia con la Vicepresidente Moratti, per chiedere che vengano emanate apposite linee guida nazionali per organizzare le visite agli ospiti delle RSA da parte di soggetti che a loro volta abbiano completato il ciclo vaccinale – fa sapere il consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti –  Un atto dovuto, dopo più di un anno di severe restrizioni, tenuto conto dell’evolversi in maniera assolutamente positiva della campagna di immunizzazioni dei degenti e del personale”.

Serve un nuovo provvedimento

Sempre il consigliere chiarisce cosa dice la normativa sulle visite nelle RSA:

“Ad oggi il DPCM del 2 marzo concede la facoltà alle direzioni sanitarie di derogare alle restrizioni, laddove siano state attuate misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione. Una misura troppo stringente e che scarica la responsabilità sugli enti gestori. Chiediamo – aggiunge – che il Ministero emani un provvedimento che faccia chiarezza sulle misure organizzative necessarie per favorire le riaperture e un graduale ritorno alla normalità. A tal proposito, chiediamo che il requisito per far visita ai degenti sia quello di aver completato il ciclo vaccinale.

Mi auguro che il Ministro Speranza – conclude – accolga questo accorato appello che rappresenta la voce dei tanti rappresentati del settore sociosanitario e delle famiglie degli ospiti”.

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