Festa dell'Unità di Lodi e crisi di governo: "La mobilitazione parte dal territorio"
Zingaretti: "Chiamare a raccolta tutte le nostre forze per chiarire quanto successo".

Oggi, Giovedì 22 agosto 2019 si apre la festa dell'Unità di Lodi nel segno delle preoccupazioni e della mobilitazione democratica per superare la crisi politica e istituzionale innescata dalla caduta del Governo.
Far fronte alla crisi di Governo
Nel corso della riunione svoltasi ieri, 21 agosto 2019, della direzione nazionale del Partito Democratico, facendo riferimento alla crisi di Governo che si è formalmente aperta martedì con le dimissioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, il segretario Nicola Zingaretti ha esortato a “chiamare a raccolta tutte le nostre forze e già nei prossimi giorni rivolgerci a partire dalle numerose Feste dell’Unità a una mobilitazione che chiarisca quanto è accaduto”.
Per un Partito Democratico unito
E’ sotto questo segno che domani si aprirà l’edizione 2019 della Festa dell’Unità di Lodi e l’invito del segretario nazionale trova sicuramente pronta e convinta risposta da parte dei dirigenti, degli iscritti, degli attivisti e dei simpatizzanti lodigiani del Pd, perché (come recita l’Ordine del Giorno approvato dalla direzione all’unanimità) proprio a partire dalle organizzazioni territoriali si sviluppi “il massimo della mobilitazione e della iniziativa democratica, in un passaggio particolarmente delicato per il futuro del Paese”.
Proprio l’importanza cruciale del frangente rimarca una volta di più quanto sia essenziale il ruolo del Pd a garanzia della tenuta dell’intero sistema politico e istituzionale. Citando il passo conclusivo dell’Ordine del Giorno, siamo davvero tutti consapevoli che “la democrazia ed i suoi canali di partecipazione sono un patrimonio prezioso che tutte e tutti noi dobbiamo preservare”.
12 giorni di festa
Nel corso dei 12 giorni della Festa daremo prova di questa consapevolezza e di questo senso di responsabilità, cercando di portare un contributo al confronto ed alla riflessione sulle possibilità e le modalità con cui sarà forse possibile avviare una nuova fase politica che sappia affrontare i problemi del Paese, attraverso la nascita di un governo di svolta per questa legislatura o se sarà invece inevitabile il ricorso alle urne, con il Pd che sarà allora impegnato a costruire un progetto che sappia indicare alla nostra società una alternativa efficace all'inconcludente e dannoso esperimento del sedicente “governo del cambiamento”.
Mozione di sfiducia del Partito Democratico: si parte dal territorio
"Inchieste giornalistiche e indagini della magistratura stanno facendo emergere scenari sempre più inquietanti sui legami tra la Lega di Salvini e la Russia di Putin. Il Partito Democratico ha chiesto - e chiede, attraverso una raccolta firme - al ministro dell’Interno di andare in Parlamento a spiegare al Paese il motivo e il merito del rapporto della Lega, con i suoi uomini, e la Russia. Lo stesso presidente della Camera ha invitato il Ministro Salvini a riferire in Parlamento. Ma sia le richieste delle opposizioni che quelle di un’alta carica dello Stato sono rimaste inascoltate. Salvini fugge. È inaccettabile, non solo per rispetto delle istituzioni democratiche, ma anche perché il Ministro dell’Interno ha il dovere di garantire la sicurezza del Paese. Non ci possono essere quindi essere zone d’ombra o dubbi sul suo operato, specie se c’è il sospetto che siano state messe a rischio alleanze e collocazione strategica dell’Italia in Europa e nel Patto Atlantico. Per questi motivi, noi sottoscritti sosteniamo la mozione di sfiducia che il Partito Democra- tico ha presentato in Parlamento.".