Dopo l'abbattimento della Cattedrale Vegetale la famiglia Mauri dice no ad una nuova opera

In quest'aria di feste si respira un po' di tristezza dopo l'abbattimento di ciò che restava della Cattedrale.

Dopo l'abbattimento della Cattedrale Vegetale la famiglia Mauri dice no ad una nuova opera
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Non verrà ricostruita una nuova Cattedrale Vegetale: in seguito all'intervento di definitiva demolizione attuato settimana scorsa e disposto dall'amministrazione comunale, gli eredi dell'artista Giuliano Mauri hanno deciso di non costruire più a Lodi.

La Cattedrale Vegetale della discordia

Correva l'Aprile 2017 quando la Cattedrale Vegetale veniva presentata e inaugurata alla presenza di istituzioni e cittadini soddisfatti di questa sorprendente opera, invidiata da tutto il mondo e progettata dall'artista Giuliano Mauri. Ma già dalla fine del Settembre 2018 l'area era stata transennata a causa della caduta di alcune delle colonne in legno della cattedrale, rimaste in piedi in 13 fino alla scorsa settimana, quando anche le "superstiti" sono state abbattute per mettere definitivamente in sicurezza la zona per permettere il passaggio del percorso ciclopedonale.

Esclusa l'ipotesi di una ricostruzione finanziata da privati

Nei mesi scorsi l'ipotesi che la Cattedrale Vegetale potesse essere ricostruita grazie a finanziamenti privati girava nell'aria, ma in questi giorni Francesca Regorda, nipote dell'artista lodigiaino Giuliano Mauri scomparso nel 2009, ha dichiarato che non costruiranno più a Lodi, nonostante proprio la famiglia fosse inizialmente grande fautrice di questo progetto.

Anche Andrea Ferrari, ex assessore alla Cultura del Comune di Lodi, ha espresso parole di rammarico per la decisione dell'amministrazione leghista, che avrebbe, quasi di nascosto, fatto demolire le ultime colonne dell'opera, senza avvisare nessuno, né la famiglia Mauri né la cittadinanza (che, comunque, era in buona parte d'accordo con tale decisione).

Si legge infatti in un lungo post su facebook di Ferrari:

"Hanno ucciso la Cattedrale Vegetale, evviva la Cattedrale! La Cattedrale Vegetale di Lodi non esiste più. E’ stata ferita, troppe volte, senza essere mai curata da nessuno. E’ stata abbandonata a sé stessa senza che alcuno intervenisse. Senza che qualcuno provasse a interpretare quel grido di dolore che la natura stava urlando nel silenzio assordante di una Città che aveva imparato ad amare la maestosa opera di Giuliano Mauri.
E così, la Cattedrale Vegetale è stata demolita. Gli ultimi colpi con la ruspa sono stati dati nella notte, quasi di nascosto, di fretta, per non lasciare forse il tempo alle persone che avevano a cuore quell’opera di reagire, di indignarsi. Non è stato avvisato nessuno: la famiglia Mauri, l’Associazione, la Città. A nessuno è stato spiegato nulla. A nessuno è stato detto perché nell’estete del 2018 quando le prime colonne davano i primi segni di cedimento nessuno è intervenuto. E’ stato semplicemente posato un nastro della Polizia Locale intorno alla Cattedrale, così come siamo abituati a vedere sulle scene di un crimine. E poi fino alla fine del 2019 non vi è stato più nulla se non la preparazione delle carte amministrative per incaricare una azienda di abbattere definitivamente l’opera. E come se, mentre un paziente si trova in ospedale, i medici decidono di non intervenire mai fin dai primi sintomi del malessere salvo iniziare a contattare, nel frattempo, l’impresa delle pompe funebri. Per tanti lodigiani e per tante persone che avevano visitato e amato la Cattedrale è una giornata triste. Tanti forse useranno l’abbattimento per specularci politicamente. Personalmente auspico solo che lo stesso spirito bipartisan che aveva permesso di realizzare l’opera e di inaugurala alla presenza di importanti figure istituzionali che oggi governano la Città torni a prevalere e tutti insieme si possa ragionare su come restituire, come forme e modalità nuove, una opera che era servita anche come grande volano turistico per nostra bella Città."

(In copertina immagine tratta dal post di Ferrari)

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