La critica

Donne Democratiche contro gli applausi di Augussori in sostegno al maschilismo di Calderoli

Non sono passati inosservati gli applausi in Aula del Senatore Lodigiano.

Donne Democratiche contro gli applausi di Augussori in sostegno al maschilismo di Calderoli
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Mentre il leghista Calderoli teorizza su un presunto vantaggio maschile dovuto all’infedeltà, il senatore lodigiano Augussori accanto a lui ammicca, ma per le Donne Democratiche non c'è nulla da ridere.

L'intervento di Calderoli al Senato

Parlando della doppia preferenza di genere, il senatore Calderoli ha affermato:

"La doppia preferenza di genere danneggia il sesso femminile perchè normalmente il maschio è maggiormente infedele, per cui accanto ad una candidatura maschile il maschio si accoppia con quattro o cinque rappresentanti del gentil sesso, cosa che solitamente la donna non fa. Il risultato è che il maschio si guadagna il voto di 4/5 signore e le signore si ripartiscono e non vengono elette. Se uno aumenta la platea dell'elettorato passivo riduce la possibilità che la donna venga eletta".

I senatori Calderoli e Augussori in Aula
I senatori Calderoli e Augussori in Aula

L'ira delle Donne Democratiche travolge anche Augussori che ride

È seduto proprio di fianco a Calderoli durate uno degli interventi più vergognosi della storia della Repubblica e applaude. È Luigi Augussori, lodigiano eletto al Senato nel 2008. Calderoli, nel suo intervento, ha teorizzato che “La doppia preferenza di genere danneggia il sesso femminile perché normalmente il maschio è maggiormente infedele della femmina”. Si sentono le rimostranze in aula, si percepisce il disagio di La Russa, chiamato a presiedere i lavori in aula, mentre le telecamere inquadrano proprio Augussori che applaude e gli altri esponenti della lega che ridono come ad appoggiare il collega Calderoli in questo argomentare da bar dello sport.

"Trovate da avanspettacolo dei leghisti"

Non siamo nuovi alle trovate da avanspettacolo dei leghisti in ogni contesto, persino nell’aula del Senato. Quello che stupisce è il rinnovarsi di uno “stereotipo da commedia all’italiana, senza offesa per il genere che ha avuto autori assai più raffinati, cadono le braccia” come ha dichiarato Cecilia D’Elia (Portavoce della Conferenza nazionale democratiche).
Ma forse neanche questo ci stupisce più, perché anche a questo ci vogliono abituare i leghisti, e non solo. Il livello delle chiacchiere da piccolo bar di paese, con tutto il rispetto per i piccoli bar di paese e i loro frequentatori, riportate in aule istituzionali, dove si compie la storia del nostro Paese, dove le responsabilità politiche e personali dovrebbero suggerire un comportamento e pensieri e considerazioni più consoni.

Il maschilismo della politica leghista

Ci stupisce che il maschilismo che caratterizza da sempre la politica leghista trovi appoggio anche nell’elettorato femminile leghista. Il messaggio di Calderoli, ma non solo il suo, è avvilente e offensivo per qualunque donna. In questo caso persino più per le leghiste. E ci fermiamo qui, ma riflettete leghiste lodigiane su come siete considerate dai vostri rappresentanti.
Un ultimo sorriso permettetecelo: Calderoli e Augussori, siete proprio sicuri di raccogliere quei voti di cui vagheggiate?
Con buona pace dei leghisti le donne devono essere presenti nelle istituzioni e ovunque si fanno delle scelte, ne va della qualità della nostra vita democratica che è tale solo se fondata su una reale e concreta condivisione delle responsabilità e delle opportunità tra donne e uomini.

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