boffalora d'adda

Buoni spesa per l'emergenza, negata al Consigliere la possibilità di conoscere i nominativi dei richiedenti

Il pentastellato Cristian Segreto porta avanti un'altra battaglia di chiarezza.

Buoni spesa per l'emergenza, negata al Consigliere la possibilità di conoscere i nominativi dei richiedenti
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Avevamo già parlato della denuncia fatta dal Consigliere comunale di Boffalora d'Adda, il pentastellato Cristian Segreto, in merito al presunto aumento di stipendio da parte della giunta civica di centrodestra (LEGGI QUI L'ARTICOLO). Oggi invece il consigliere Segreto denuncia un altra questione, ossia il negato accesso agli atti in merito all'assegnazione dei buoni spesa Covid-19 attribuiti dal Comune ai cittadini più bisognosi.

La denuncia di Segreto

A causa della crisi economica che stiamo vivendo il Consiglio dei ministri e la protezione civile con l’ordinanza 658 del 29.03.2020 hanno erogato per il territorio lodigiano 1 milione e mezzo di euro per far fronte all’emergenza alimentare. Al comune di Boffalora D’Adda sono spettati esattamente 9891,82€ da assegnare alle famiglie in difficoltà e da ripartire secondo i criteri stabiliti dal Comune, finalizzati all’acquisto di generi alimentari.

A seguito di alcune segnalazioni di cittadini, con una interpellanza scritta ho chiesto al sindaco Livio Bossi di indicarmi i requisiti stabiliti dal comune nonché i nominativi dei cittadini che ne avessero fatto richiesta in modo da poter verificare, nel rispetto della privacy, la regolare assegnazione di questi fondi senza pregiudizi di sorta.

Negata la possibilità di conoscere il nome dei richiedenti

La risposta è arrivata il 28 Maggio 2020 dove si indicano i requisiti per l’accesso al bonus ma dove mi viene negata clamorosamente la conoscenza dei nominativi dei richiedenti.
Considerato che da consigliere comunale ho diritto ad avere l’accesso agli atti senza censure, come prevede l’Art.43 del d.lgs. n.267/2000, reputo questa una mancanza grave. Nonostante poi una successiva richiesta di accesso agli atti depositata lo stesso giorno e sollecitata il 05 giugno, mi è stato nuovamente negato l’accesso, non ricevendo quanto di diritto per poter espletare la mia funzione di controllo da consigliere comunale d’opposizione.
A questo punto sarò costretto a chiedere l’intervento del difensore civico regionale e successivamente, qualora non mi venga ancora riconosciuto un mio diritto, al prefetto di Lodi, chiedendogli di intervenire affinché possa verificare l’operato dell’amministrazione.

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