I DATI

Meno disoccupati ma anche meno occupati: luci e ombre dal mercato del lavoro a Lodi

Il Rapporto 2024 dell’Osservatorio provinciale evidenzia una diminuzione del tasso di disoccupazione, ma segnala anche il calo dell’occupazione e della partecipazione femminile al mercato del lavoro

Meno disoccupati ma anche meno occupati: luci e ombre dal mercato del lavoro a Lodi
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Nel 2024 la Provincia di Lodi registra un forte calo della disoccupazione, ma a fronte di una diminuzione dell’occupazione e della partecipazione al mercato del lavoro, in particolare femminile. Il Rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale evidenzia un mercato in apparente miglioramento ma con segnali di fragilità strutturale.

Il mercato del lavoro in provincia di Lodi

Un dato che a prima vista potrebbe sembrare incoraggiante, la netta riduzione del tasso di disoccupazione, cela in realtà segnali meno positivi per il mercato del lavoro lodigiano. È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2024 dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lodi, pronto per la pubblicazione integrale nei prossimi giorni.

Il documento, basato su dati ISTAT e sul sistema informativo regionale SI.STAL 2.0, mostra un quadro articolato: Lodi figura tra le prime cinque province italiane per il basso tasso di disoccupazione, ma al contempo si registra un calo dell’occupazione e una significativa diminuzione della forza lavoro, in particolare tra le donne.

Crolla l'occupazione femminile

Nel 2024 il tasso di occupazione nel Lodigiano si è attestato al 65,8%, in calo di 1,5 punti percentuali rispetto al 2023. Un risultato che si distanzia dalla tendenza nazionale, che invece ha visto una crescita media dello 0,7%.

A colpire è soprattutto il crollo dell’occupazione femminile: -4,5 punti percentuali, passando dal 59,5% al 55%. Di contro, la componente maschile è cresciuta leggermente (+1,4 punti), raggiungendo il 76,2%. Il territorio, pur mantenendo un tasso superiore alla media nazionale (62,2%), si allontana ulteriormente dalla media lombarda, con un divario che passa da 2 a 3,6 punti percentuali.

Crescono gli inattivi

Il tasso di attività (ovvero il rapporto tra chi lavora o cerca attivamente un impiego e la popolazione in età lavorativa) è sceso dal 70,2% al 67,5%. Anche in questo caso la flessione è riconducibile quasi esclusivamente alle donne, il cui tasso di attività è crollato di oltre 5 punti (dal 62,2% al 57%).

Nel complesso, la forza lavoro è diminuita di circa 3.000 unità, passando da 105.000 a 102.000 persone, e tutta questa riduzione ha interessato la componente femminile. Un segnale preoccupante, soprattutto in un contesto in cui a livello regionale e nazionale il tasso di attività è rimasto stabile.

Disoccupazione in calo

Il dato più sorprendente del report è la diminuzione del tasso di disoccupazione, che in provincia di Lodi scende dal 4,1% al 2,6%, superando ampiamente le performance regionali e nazionali. Il territorio si posiziona così al quinto posto in Italia per minor tasso di disoccupazione e tra i primi dieci per miglioramento annuale.

Ma dietro questo apparente successo si nasconde un fenomeno meno rassicurante: la diminuzione degli attivi nel mercato del lavoro. In altre parole, meno persone risultano disoccupate perché semplicemente hanno smesso di cercare un impiego. Una dinamica che potrebbe includere anche un aumento dei cosiddetti Neet – giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi.

Un mercato in trasformazione

Il Rapporto dell’Osservatorio provinciale si propone come uno strumento di lettura utile per amministratori, enti e cittadini. Sebbene alcuni indicatori mostrino segnali incoraggianti, come la bassa disoccupazione, è evidente la necessità di monitorare con attenzione l’evoluzione della partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto femminile, per garantire uno sviluppo occupazionale inclusivo e sostenibile.

Per un'analisi più approfondita, il documento completo sarà presto disponibile sul sito della Provincia di Lodi.