FederlegnoArredo: "Navighiamo a vista, ma il settore è in ottima salute"
Il presidente Claudio Feltrin commenta i risultati positivi del 2022 e l’ottimismo per il 2023, nonostante le tante incertezze. Le parole d’ordine sono sostenibilità e innovazione: dai bonus alla politica forestale, dalla formazione al Salone del Mobile di Milano
Un fiore all’occhiello del nostro Paese è certamente il design, quella filiera dell’arredamento che rappresenta uno dei più importanti simboli del Made in Italy nel mondo. Il 2023 è un anno incerto per tutti, ma gli imprenditori del legno arredo sono ottimisti, come ci ha spiegato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo.
FederlegnoArredo: risultati positivi nel 2022 e ottimismo per il 2023
Prima di parlare di presente e futuro, possiamo fare un primo bilancio del 2022?
"Non abbiamo ancora i dati definitivi, ma possiamo dire che - in base all’andamento dei primi nove mesi del 2022 - prevediamo di chiudere in positivo rispetto al 2021, un anno che aveva già segnato una crescita notevole. Quindi il 2022 si preannuncia con una chiusura positiva a doppia cifra: basandoci sui dati raccolti tra le nostre 450 aziende dell’intera filiera prevediamo una crescita tra il 17 e il 18%. E’ vero che l’ultima parte dell’anno ha visto un progressivo rallentamento, ma teniamo conto che veniamo da un inizio 2022 che è partito molto bene, poi i diversi fattori esterni hanno causato un raffreddamento del mercato, senza dimenticare l’inflazione. Pertanto non siamo preoccupati per questo calo, perché si registrerà comunque una crescita".
Tra inflazione, guerra e crisi energetica, il 2023 si prospetta faticoso?
"In effetti ci preoccupa che il rallentamento possa proseguire nel 2023 e siamo costretti a navigare a vista: il conflitto in Ucraina influenza l’economia e lo spirito delle persone. Speriamo che la guerra possa finire presto, per il bene di tutti. Ci sono diversi fattori su cui il nostro comparto e il Paese possono fare ben poco, appunto tra conflitto, costi delle materie prime e dell’energia, ma non siamo pessimisti".
Come il conflitto ha influenzato i vostri mercati?
"I mercati coinvolti nella guerra rappresentano comunque dei partner limitati: la Russia vale circa il 2% degli scambi per la nostra filiera. Certamente ha pesato di più per quanto riguarda l’acquisto della materia prima, il legno. Il mercato americano registra delle ottime performance. Con i Paesi europei il commercio va molto bene, dove la Francia rappresenta il primo mercato di esportazione. Anche il Medio Oriente sta andando molto bene. Infine, l’Italia registra dati molto buoni: il mercato interno è cresciuto del 20%, mentre le esportazioni del 14%. Indubbiamente i bonus governativi hanno avuto un effetto positivo. Inoltre, la pandemia ha portato tutti a vivere di più la casa".
Bonus mobili, politica forestale, sostenibilità e formazione
La conferma del bonus mobili è certamente una buona notizia, che la vostra associazione ha fortemente voluto.
"Siamo soddisfatti che sia stato riconfermato per il 2023 anche se in termini ridotti. Ci rendiamo conto che siano necessarie delle restrizioni ma che siano applicabili. Noi abbiamo lottato perché il bonus mobili venisse riconfermato e siamo riusciti a portare il tetto massimo sul quale si può chiedere una detrazione del 50% da 5mila a 8mila euro".
Quali dovrebbero essere le azioni del governo per sostenere la vostra filiera?
"Noi continueremo nella nostra azione di pressione e collaborazione verso le istituzioni. Una delle nostre principali bandiere riguarda lo sfruttamento del nostro patrimonio forestale, oggi con la crisi internazionale ancora più fondamentale: una quota importante di legno viene importata dalle zone del conflitto. Finalmente nel febbraio 2022 è entrata in vigore la Strategia Forestale Nazionale, una legge che - con un orizzonte di 20 anni - vuole gestire il nostro patrimonio boschivo e non depauperarlo. La guerra ha evidenziato la mancanza di una politica forestale, tenendo conto che il 60% del nostro Paese ne è ricoperto. Importiamo l’80% del legno, siamo totalmente dipendenti dall’estero nonostante abbiamo un territorio ricco di foreste: questa è una assurdità! La legge, che deve essere attuata in collaborazione con tutti gli enti competenti, porta molti vantaggi per il territorio. Un altro tema su cui dobbiamo lavorare con le istituzioni è quello delle certificazioni: un esempio, la certificazione ignifuga, che è fondamentale. Nell’Unione europea non c’è un unico certificato, eppure il fuoco è uguale dappertutto. Ogni Paese ha le sue sfumature e queste rappresentano per noi dei costi".
Negli ultimi mesi avete molto lavorato sui temi della sostenibilità e della formazione: sono due fattori così importanti per il vostro settore?
"La transizione ecologica è un passo fondamentale, su cui come federazione stiamo lavorando, sensibilizzando le nostre aziende con azioni concrete. A giugno 2022 abbiamo presentato il nostro decalogo sulla sostenibilità e siamo la prima filiera del legno-arredo al mondo ad avere ottenuto l’ammissione al Global Compact delle Nazioni Unite. Il mercato mostra una grande sensibilità su questi temi, vogliamo accompagnare le nostre aziende in questa transizione con cui tutti dobbiamo confrontarci, accedendo anche a quei finanziamenti che sono messi a disposizione. Alla politica chiediamo di semplificare gli strumenti e all’Europa maggiore realismo: come federazione abbiamo il compito di interloquire e confrontarci con tutti e chiediamo regole giuste e sostenibili".
Collegato a questo tema c’è anche quello della formazione?
"Con il Polo formativo di Lentate sul Seveso stiamo spingendo molto sulla professionalizzazione delle persone e in particolare dei giovani. Vogliamo che la sostenibilità non sia un tema lasciato alla buona volontà dell’imprenditore: si tratta di un passaggio delicato e serve una preparazione adeguata".
Salone del Mobile di Milano, tra conferme e novità
Ad aprile è in programma la 61a edizione del Salone del Mobile.Milano: quali sono le vostre aspettative da questa importante manifestazione?
"Il Salone è una manifestazione fondamentale, è la vetrina principale e più importante per il nostro settore. Non esiste al mondo un evento paragonabile, che mette in moto tutta una città. In una settimana le aziende possono mostrarsi al mondo e i clienti possono vedere i prodotti, in pochi giorni mettiamo in mostra un intero mercato e come si muove. Ma anche il Salone ha bisogno di adeguarsi ai tempi: con il Supersalone abbiamo testato delle nuove formule, come la piattaforma digitale che svilupperemo ulteriormente. E la nuova edizione avrà delle piacevoli sorprese, a partire da Euroluce. Siamo pronti a innovare, proponendo un futuro sostenibile. Nonostante un 2023 incerto, siamo molto carichi e positivi".