Drastica decisione

Troppe bestemmie: il parroco decide di chiudere l'oratorio

E' quanto sta succedendo a Maleo

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La decisione drastica di Don Enzo Raimondi, parroco a Maleo: ha chiuso l'oratorio per le "troppe" bestemmie, soprattutto durante le partite di calcio. Un messaggio forte per far riflettere chi si comporta in maniera scorretta nei locali della parrocchia.

Il video dell'inaugurazione dell'oratorio della parrocchia di Maleo:

Troppe bestemmie: il parroco decide di chiudere l'oratorio

Il cartello appeso all'ingresso del centro parrocchiale da don Enzo Raimondi parla chiaro:

"L’oratorio è ammalato e per qualche giorno rimarrà chiuso".

Sì, perché alcuni comportamenti dei ragazzi che frequentano l'oratorio sono andati decisamente oltre il limite. Parolacce, ma non solo. Anche bestemmie, sporcizia lasciata ovunque e atteggiamenti di sfida. Comportamenti da parte di alcuni giovani che - anche quando richiamati - sembrano insensibili a ogni rimostranza. Senza contare anche atti di bullismo nei confronti dei più piccoli. E così si è arrivati a una decisione drastica.

L'oratorio e la chiesa di Maleo:

La tessera

La comunicazione è stata data dal sacerdote anche in chiesa. E si è preso le sue responsabilità, per quanto non siano certamente le principali:

"La responsabilità è di tutti. È in capo alle famiglie che non sanno né dove vanno né cosa fanno fuori da casa i loro figli; è degli adulti che, pur avendo tempo per farlo, si guardano bene dal dare una mano in oratorio; è dei giovani che, con la sola eccezione degli spazi loro dedicati, dell’oratorio non si sono mai occupati ed è anche del prete che dovrebbe essere più presente, ma, per quanto mi riguarda, faccio quello che posso visto che non posso essere in due posti nello stesso tempo".

Don Enzo Raimondi, al centro, insieme al vescovo di Lodi e ad alcuni fedeli:

C'era anche chi aveva proposto di fare una sorta di "tessera" per l'accesso, ma sarebbe stato come dividere i "buoni" dai "cattivi", escludendo questi ultimi. Una scelta che va decisamente contro il messaggio cristiano di inclusione. E che il don ha quindi respinto.

"L'oratorio è aperto, è la casa di tutti", è stata la sua risposta.

La decisione è comunque temporanea e tra poco l'oratorio riaprirà, con la speranza che il messaggio sia stato compreso e non vengano di nuovo messi in atto comportamenti deplorevoli.

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