Incendio Codogno: Arpa all'opera per capire cosa abbiamo respirato in questi giorni

Il proprietario dell'azienda è contrariato dalla notizia sia già esclusa l'autocombustione.

Incendio Codogno: Arpa all'opera per capire cosa abbiamo respirato in questi giorni
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L’incendio scoppiato nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 a Codogno è stato completamente domato ieri, giornata in cui i Vigili del fuoco di Lodi sono rimasti a presidiare la zona per poter intervenire tempestivamente nel caso di riaccensione di qualche focolaio all'interno dell'azienda. E' stato un lavoro lungo, che ha richiesto un intervento prolungato e sostanzioso da parte dei Vigili del Fuoco, non solo della nostra provincia ma anche di quelle limitrofe.

Il controllo dell'aria di Arpa Lombardia

Come già anticipato, Arpa Lombardia alle ore 7 del 28 agosto aveva posizionato un filtro per il primo campionatore ad alto volume, finalizzato alla misura di Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e diossine, rimosso alle ore 16.20 dello stesso giorno e inviato al laboratorio ARPA per le analisi che richiedono non meno di 72 ore.

Sempre nella giornata di mercoledì, intorno alle ore 16.30, è stato avviato il campionamento di un secondo filtro che è stato ritirato nella tarda mattinata del 29 agosto 2019, ed è stato fatto partire il terzo campionamento di aria con un nuovo filtro che terminerà oggi nella tarda mattinata.

Bisogna quindi attendere ancora qualche giorno prima di saper che cosa si è respirato da quanto il capannone pieno di rifiuti, anche pericolosi, è andato a fuoco vedendo bruciare gran parte del materiale.

Il commento del titolare dell'azienda

Ieri, durante la fase finale di spegnimento dell'incendio, era presente sul posto anche Giorgio Galli, titolare dell'azienda GGM. Se ne stava in disparte, al di là del cancello del suo capannone, apparentemente molto pensieroso. Galli ha dichiarato con tono affranto di aver visto in quelle fiamme svanire nel nulla 12 anni di attività e fatica: è preoccupato anche per i 10 dipendenti che lì ci lavoravano da anni. Nel capannone inoltre c'erano anche i costosi macchinari e materiali da lavoro dell'azienda. Concludendo Galli si è dichiarato stranito e sorpreso dal fatto che Arpa abbia già annunciato che l'autocombustione sia un'ipotesi da escludere.

Il capannone ieri è stato posto sotto sequestro alla Procura di Lodi, che ha aperto un'indagine per capire se si sia trattato di un incendio doloso o accidentale.

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