In aumento le famiglie che non pagano la mensa

In quattro anni le morosità sono quasi raddoppiate: la preoccupazione del Comune sale.

In aumento le famiglie che non pagano la mensa
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I dati forniti dal servizio di riscossione coattiva evidenziano l’aumento della morosità e la necessità di valutare l’adozione di nuove misure per il recupero dei crediti.

Il commento dell'assessore al bilancio

“La morosità del servizio di refezione scolastica è in crescita e i dati ci preoccupano. Il valore delle insolvenze ammontava nel 2014/2015 a 65mila euro e nel giro di 4 anni è quasi raddoppiato, salendo a 110.527 euro nel 2017/2018. E’ evidente che questa situazione ci impone una riflessione sulle possibili misure da adottare, da un lato per agevolare le famiglie nel saldo degli insoluti e dall’altro per introdurre azioni più incisive per il recupero dei pagamenti mancati”, così l’assessore al Bilancio Angelo Sichel commenta i dati relativi alle iscrizioni a ruolo per la riscossione coattiva forniti dalla società Ica.

Nel ‘14/’15 le famiglie che non hanno versato la quota prevista per aver usufruito del servizio di refezione scolastica erano 139, nel ‘17/’18 sono salite a 196 di cui 23 non residenti che hanno accumulato debiti per 18mila euro. Il trend della morosità è in progressivo e costante aumento: nel ‘15/’16 gli insolventi erano 143, per un debito complessivo di 70mila euro, nel ‘16/’17 erano 157 per complessivi 80mila euro.

Bisognerebbe pagare mese per mese

Il sistema di pagamento prevede che gli utenti corrispondano la somma dovuta per i pasti consumati alla fine di ogni mese. In caso di mancato versamento, la società incaricata della gestione del servizio di refezione scolastica invia sms che ricordano l’entità dell’importo non ancora corrisposto. Se alla fine dell’anno il saldo non è avvenuto, la società spedisce agli utenti morosi una raccomandata di sollecito e, se anche questo richiamo non sortisce effetto, il Comune subentra inviando un’ulteriore comunicazione che stabilisce il termine ultimo per regolarizzare le posizioni ancora aperte - termine oltre il quale scattano le iscrizioni a ruolo per la riscossione coattiva.

“La procedura di recupero dei crediti lascia alle famiglie ampio margine per ripianare i debiti pregressi - commenta Sichel -. Ciò nonostante il Comune di Lodi si deve rapportare con una situazione debitoria che va peggiorando. Per fare un esempio, nel bilancio dell’anno scorso avevamo previsto poco più di 250mila euro di entrate relative al servizio di refezione, ma abbiamo anche accantonato 60mila euro nel fondo crediti di dubbia esigibilità, a tanto ammonta infatti la cifra che ci aspettiamo di non riuscire a riscuotere. Mediamente solo il 50% degli insoluti viene recuperato ed è il Comune a dover rifondere alla società che gestisce la refezione la cifra corrispondente al mancato incasso. L’Amministrazione è quindi intenzionata a intervenire per evitare che le conseguenze dei mancati pagamenti ricadano sulla collettività”.

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