VITA VISSUTA

Giorno 17: "Questa è una vera guerra e il nemico è uno ed è comune"| AREA C304

Il racconto giorno per giorno di una famiglia in isolamento.

Giorno 17: "Questa è una vera guerra e il nemico è uno ed è comune"| AREA C304
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Anche oggi tramite la pagina Facebook AREA C304, tramite gli occhi e i racconti di chi per due settimane ha vissuto un isolamento quasi totale e che ora si ritrova ad osservare come il resto d'Italia affronta un'emergenza che nel Lodigiano si sta, fortunatamente, arginando, possiamo provare ad immedesimarci in chi di sacrifici ne ha fatti e ne fa tutt'ora. Un racconto quotidiano di una comunità che, ligia al dovere, lavora affinché il Coronavirus possa definitivamente essere sconfitto, volgendo lo sguardo verso una riscoperta libertà.

Giorno 17 - Guerra

"In questi giorni quanti vocaboli legati a un periodo di guerra sono entrati a far parte del nostro parlato quotidiano? Sacrificio, battaglia, emergenza, militari, confini, esercito, perdite, check point, coprifuoco, quarantena, isolamento, libertà. E si, perché effettivamente quella in cui siamo è una guerra ad un nemico comune, ne va della nostra sopravvivenza ma la differenza è che il nemico è...invisibile. È chiaro allora che le tecniche di combattimento e le strategie convenzionali vengono meno, il piano della battaglia non è quello canonico di un conflitto armato. In questi giorni ho voluto riprendere una lettura che ciclicamente finisce sul mio comodino: L'Arte della Guerra, un trattato di strategia militare attribuito al generale cinese Sun Tzu vissuto tra il 600 e il 500 a.c.. Il messaggio chiave di questa opera è ben diverso da quello che ci si potrebbe aspettare e secondo me ben si adatta al momento che stiamo vivendo. Sun Tzu infatti, nelle sue strategie, evita in tutti i modi lo scontro diretto ma predilige un approccio passivo, sostiene la difesa a discapito dell'attacco insensato, elogia l'immobilità del campo di battaglia che è apparentemente un ossimoro ma è quello che dobbiamo fare anche noi in questo momento. Nel caos generale e nella frenesia siamo naturalmente portati a voler fare, mostrarci attivi e presenti esponendoci tuttavia in maniera inutile. Al contrario, se la nostra presenza non é vitale, dobbiamo stare fermi, inermi, nascosti come quando si gioca a nascondino. Questa è una guerra che dobbiamo combattere prima dentro noi stessi che nelle corsie di un ospedale. Abbiamo capito il punto debole del nostro nemico, la mancanza di contatto umano e sociale lo porta a esaurirsi e a soccombere in maniera naturale. Capite allora che é modificando il nostro stile di vita, le nostre priorità e le nostre esigenze che possiamo portare a casa il risultato viceversa continueremo uno scontro senza fine."

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