Lodi

Dramma all'ospedale di Vizzolo Predabissi: si indaga per istigazione al suicidio

Il 28enne ai domiciliari. La giovane sarebbe stata nel nosocomio per un "ricovero sociale" a seguito di presunti maltrattamenti in famiglia

Dramma all'ospedale di Vizzolo Predabissi: si indaga per istigazione al suicidio
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La Procura di Lodi avrebbe aperto un fascicolo per istigazione al suicidio dopo il dramma all'ospedale di Vizzolo Predabissi. Lei in ospedale per un "ricovero sociale".

Fascicolo d'indagine per istigazione al suicidio

Istigazione al suicidio: questa l'ipotesi di reato per la quale la Procura della Repubblica di Lodi avrebbe aperto un fascicolo d'indagine per il momento contro ignoti.

Un'indagine che la magistratura lodigiana avrebbe avviato a seguito del drammatico decesso di una ragazza di soli 20 anni, che nella serata di mercoledì 29 maggio 2024 si è tolta la vita lanciandosi dal quarto piano dell'ospedale di Vizzolo Predabissi, nella città metropolitana di Milano ma al confine con la provincia di Lodi.

Le versioni contrastanti

La vicenda è infatti ancora tutta da chiarire. Poco prima di compiere l'estremo gesto, la giovane aveva infatti denunciato di aver subito il giorno prima violenza da parte di un 28enne che pure era ricoverato nell'ospedale del Sudmilano e che aveva conosciuto proprio nel nosocomio.

A sua volta però il 28enne, sentito dai carabinieri, ha affermato che si sarebbe trattato di un rapporto consenziente e non di una violenza, come invece sostenuto dalla 20enne prima che si togliesse la vita.

Le due versioni, almeno per come fornite dalla 20enne e dal 28enne, sono contrastanti: tutta la vicenda quindi è ancora da chiarire.

Lei in ospedale per un "ricovero sociale"

Nel corso degli accertamenti che la Procura sta svolgendo, emerge anche quello che sarebbe un ulteriore dettaglio. La 20enne infatti, a quanto pare, sarebbe stata ricoverata in ospedale per un "ricovero sociale". Stando a quanto sarebbe stato finora ricostruito, infatti, la giovane avrebbe denunciato anche presunti maltrattamenti in famiglia e per questo avrebbe chiesto di poter accedere ad una comunità protetta.

Anche su questi aspetti la magistratura di Lodi, che ha in mano gli incartamenti sulla drammatica vicenda, è chiamata a compiere gli approfondimenti del caso.

Una giovane "sfortunata"

Sia come sia - e saranno le indagini ad appurare i reali e concreti contorni della vicenda - l'accaduto appare contornato da un alone di disagio sociale. Da una parte la 20enne che, in definitiva, sarebbe giunta in ospedale appunto per un ricovero sociale dopo aver denunciato maltrattamenti in famiglia e aver richiesto di poter essere trasferita in una struttura protetta.

Dall'altra parte, invece, il 28enne magazziniere - incensurato - che a sua volta sarebbe finito nell'ospedale di Vizzolo Predabissi perché trovato poco prima - a quanto sembra - da alcuni amici svenuto su una panchina forse seguito dell'assunzione di alcol o di stupefacenti (se non entrambi).

Nel frattempo anche la Regione Lombardia sta facendo la propria parte, con la commissione di verifica che sta appunto lavorando per ricostruire l'accaduto nella struttura ospedaliera pubblica.

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