l'operazione della gdf

Diffondeva le risposte dei concorsi pubblici per far passare conoscenti, nei guai Presidente della commissione giudicante

La Guardia di Finanza di Lodi ha eseguito due misure interdittive della sospensione dell'esercizio pubblico di un pubblico servizio.

Diffondeva le risposte dei concorsi pubblici per far passare conoscenti, nei guai Presidente della commissione giudicante
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La Guardia di Finanza di Lodi ha eseguito due misure interdittive della sospensione dell'esercizio pubblico di un pubblico servizio.

L'operazione della Guardia di Finanza

Nella mattinata di ieri, 4 febbraio 2022, i Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno dato esecuzione a due Ordinanze del Tribunale del Riesame di Milano che dispongono l’applicazione – nei confronti di due funzionari della Polizia Locale – della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di qualsivoglia pubblico ufficio o servizio per la durata di otto mesi.
Si tratta dell’indagine, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e condotta dai militari del Gruppo Guardia di Finanza di Lodi, che aveva portato all’esecuzione di perquisizioni sul conto degli indagati e di mirate acquisizioni documentali, al fine di accertare possibili condotte penalmente rilevanti in ordine alla gestione dell’iter procedurale di due concorsi pubblici.

Rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio

Le ipotesi investigative formulate, a vario titolo, sul conto dei presunti responsabili dei fatti concernono i reati di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. In particolare, le indagini hanno fatto emergere la rivelazione, da parte di un funzionario, membro/Presidente delle Commissioni Giudicatrici, delle tracce e delle domande oggetto delle prove concorsuali in questione a un'altra persona, così da consentirle il piazzamento in graduatoria in posizione utile e, dunque, un profitto patrimoniale derivante dall’assunzione a tempo indeterminato presso la Pubblica Amministrazione interessata (relativamente ad uno dei due concorsi, la  persona è risultata poi avere rivelato le tracce e le domande ad un terzo soggetto candidato, per favorire anch’esso ai fini del superamento delle prove), nonché la falsa dichiarazione, in un verbale relativo alla procedura concorsuale, circa l’insussistenza di situazioni di incompatibilità.

Tutto è partito dalla Procura

I provvedimenti magistratuali notificati dalle Fiamme Gialle lodigiane ai presunti responsabili conseguono alla definizione di un iter giudiziario che ha preso le mosse da una richiesta della Procura della Repubblica di applicazione di misure cautelari ed è stato caratterizzato da successivi appelli e ricorsi, financo interessando la Suprema Corte di Cassazione, che ha sancito l’irrevocabilità e, dunque, l’esecutività dei provvedimenti stessi.
L’attività delle Fiamme Gialle lodigiane si inquadra nell’alveo della costante azione del Corpo a contrasto dei reati contro la Pubblica amministrazione, ai fini della tutela della regolarità e trasparenza delle procedure ad evidenza pubblica e del corretto impiego delle correlate risorse finanziarie.
Si rappresenta, infine, che le misure interdittive sono state eseguite nella fase delle indagini preliminari e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga una sentenza irrevocabile di condanna. L’Autorità Giudiziaria ha concesso il nulla osta alla diffusione del comunicato stampa.

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