Andrea Zamperoni

Chef lodigiano ucciso a New York, processo rinviato mentre si cercano ancora i complici

A causa Covid l'udienza è stata rinviata a fine febbraio.

Chef lodigiano ucciso a New York, processo rinviato mentre si cercano ancora i complici
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E' stata ulteriormente rimandata l'udienza del processo sulla morte dello chef lodigiano Andrea Zamperoni, ucciso a New York ad agosto 2019. E' passato più di un anno e mezzo dal giorno della sua morte, ma ancora nessuno è stato condannato per il suo omicidio.

Processo fermo da un anno

Per la morte dello chef lodigiano 33enne di Casalpusterlengo impiegato alla Cipriani Dolci di Manhattan è stata arrestata fin da subito una donna, la prostituta Angelina Barini, 43enne di origini italiane, finita in manette il 21 agosto 2019 proprio mentre cercava di sbarazzarsi del corpo di Zamperoni.

La Barini, ritenuta responsabile di aver somministrato allo chef un cocktail letale di droghe, ha chiesto di patteggiare e la decisione in merito dovrebbe essere assunta alla prossima udienza, ora rinviata a causa Covid al 24 febbraio 2021: il processo è fermo dal 21 gennaio 2020.

Il procuratore incaricato del processo, Soumya Dayananda, ha chiesto di proseguire il processo a porte chiuse in diretta streaming, facendo discutere specialmente i famigliari delle altre tre vittime che sarebbero state uccise con lo stesso cocktail letale di droghe offerto dalla Barini.

Si cercano ancora i complici

In tutti questi mesi di attesa la Barini non ha mai voluto fare i nomi dei propri complici che, secondo le indagini, stavano aiutando la prostituta a sbarazzarsi del corpo di Zampironi e che sarebbero a loro volta impiegati negli altri omicidi di cui è accusata. Sul luogo del delitto sono stati trovati elementi indiscutibili della volontà della donna e dei complici di far sparire il corpo dello chef lodigiano: tra questi candeggina, una valigia vuota e una motosega.

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