SPACCIO DI STUPEFACENTI

C'è una cosa che il Coronavirus purtroppo non ha fermato: lo spaccio nei campi Lodigiani

L'operazione dei Carabinieri ha consentito di denunciare uno spacciatore.

C'è una cosa che il Coronavirus purtroppo non ha fermato: lo spaccio nei campi Lodigiani
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Tra le “attività produttive” che, soprattutto ai tempi del coronavirus, non hanno risentito oltremisura della conseguente criticità, vi è senza dubbio quella legata allo spaccio di stupefacenti.

Lo spaccio nei campi è continuato anche in questi mesi

Così i Carabinieri della Stazione di Lodi Vecchio, senza perdere di vista i preminenti compiti connessi all’emergenza sanitaria, ma prestando attenzione al fenomeno delinquenziale dello ”spaccio nei campi”, la sera dell’8 maggio 2020 scorso si sono concentrati per verificare la bontà di una segnalazione secondo cui in un campo incolto tra Casaletto Lodigiano e Beccalzù in provincia di Pavia, uno dei tanti spacciatori marocchini che da anni infestano le campagne del lodigiano, praticava la peculiare attività dello spaccio di stupefacenti.

L'operazione dei Carabinieri

Pertanto i militari, dopo essersi opportunamente confusi nell’ambiente caratterizzato da fitta vegetazione incolta e da un attiguo canale di irrigazione, una sorta di sbarramento naturale a garanzia di chi delinque, hanno notato il classico incontro tra lo spacciatore, già nascosto da diversi minuti nel suo “anfratto”, e l’acquirente, giunto in quel luogo impervio a bordo della propria Fiat Panda, incontro che era stato preannunciato con una telefonata al cellulare “dedicato” dello straniero. Senza indugio, quindi, i militari sono piombati addosso ai due riuscendo si a bloccarli, ma senza poter impedire che lo spacciatore, con una mossa tanto scaltra quanto fulminea, si disfacesse di due sacchetti di cellophane contenente stupefacente dissoltosi nell’acqua.

Si disfa della cocaina gettandola in acqua ma ne ha ancora addosso

Lo spacciatore, identificato per E.M.M., 39enne marocchino residente a Colturano (MI), sposato, senza lavoro e con precedenti specifici, è stato comunque trovato con addosso ancora due grammi di cocaina, un bilancino elettronico di precisione utilizzato per ripartire la droga, un cellulare Nokia vecchio modello, perfetto per essere adoperato in quelle condizioni ambientali e sul quale riceveva le “ordinazioni” dei clienti, nonché la somma in contanti di 2.300,00 € in banconote di piccolo taglio, segno distinguibile della lucrosa attività di spaccio. Con lui è stato identificato P.E., il soggetto in procinto di acquistare la sua dose personale, un 49enne incensurato della provincia pavese che, vistosi alle strette, ha ammesso l’intento di comprare droga dal marocchino, assieme al quale è stato sanzionato per violazione delle norme anti contagio.

Denunciato lo spacciatore

Lo spacciatore, invece, è stato denunciato a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, con la droga che, unitamente al restante materiale, è stata posta in sequestro e trattenuta in carico prima di essere depositata presso il competente Ufficio Corpi di Reato del Tribunale di Lodi, mentre il denaro è stato depositato su libretto postale fruttifero.

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