Riorganizzazione e ripartenza

Asst Lodi pensa a come recuperare le visite perse e immagina un nuovo modello di medicina territoriale

L'obiettivo è recuperare 50mila visite entro dicembre.

Asst Lodi pensa a come recuperare le visite perse e immagina un nuovo modello di medicina territoriale
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ASST di Lodi: “Ci sono tutte le condizioni per la ripresa delle attività ambulatoriali e di ricovero e per immaginare un nuovo modello di medicina territoriale”.

Delineato il quadro della situazione degli ospedali lodigiani

Nel corso dell’incontro con una delegazione del PD provinciale con la partecipazione del Vice Presidente del Consiglio Regionale Carlo Borghetti avvenuto il 22 luglio 2020 presso il presidio ospedaliero di Casalpusterlengo, il Direttore Generale dell’ASST di Lodi ha delineato il quadro della situazione degli ospedali del lodigiano che stanno attraversando una profonda riorganizzazione per assicurare ai cittadini di tutta la provincia una ripresa dell’erogazione delle prestazioni sanitarie nel rispetto delle cautele e precauzione di un periodo ancora incerto rispetto alla ripresa di un’eventuale epidemia da Covid, ma rispondente alle esigenze e ai bisogni del territorio ai quali è urgente dare risposte concrete.

50mila visite sospese da recuperare entro dicembre

Per quanto riguarda le circa 50.000 visite sospese nei mesi scorsi, si sta facendo un’ ulteriore verifica con ATS per individuare quelle che potrebbero essere già state erogate al di fuori della ASST di Lodi; le rimanenti sono in fase di riprogrammazione con un criterio di priorità temporale (a partire quindi da quelle meno recenti) con l’obbiettivo di erogare entro dicembre il 100% delle prestazioni sospese durante il periodo di lockdown e almeno il 70% di quanto erogato nel 2019 così come indicato da Regione Lombardia e garantendo anche le nuove prestazioni richieste che, come era prevedibile, stanno aumentando.

L'organizzazione dei presidi ospedalieri lodigiani

Per quanto riguarda i ricoveri, all’Ospedale Maggiore di Lodi sta terminando la sanificazione dei 38 posti letto che erano stati destinati a pazienti Covid o sospetti Covid, ormai sovradimensionati rispetto alle attuali necessità, che saranno dedicati alla chirurgia specialistica e all’ortopedia (per altro mai sospesa) per ridurre le liste d’attesa delle altre specialità come otorino, chirurgia plastica, oculistica, urologia. I letti Covid sono stati invece collocati nel DH, area facilmente circoscrivibile per poter garantire la sicurezza di pazienti e operatori.

Il Presidio di Casalpusterlengo, le cui attività di ricovero sono state temporaneamente sospese nel momento in cui la prima diagnosi di Covid ha richiesto la concentrazione di tutte le forze allora disponibili presso il Presidio di Codogno, Presidio per acuti dove era possibile garantire le cure e l’assistenza indispensabili per un numero elevatissimo di pazienti tutti molto gravi, non solo non chiuderà ma vedrà potenziate alcune delle attività che lo connoteranno sempre di più come un modello di medicina territoriale importante per tutto il territorio.

Oltre ai servizi che non hanno mai interrotto la loro attività come la radiologia, la Centrale Operativa delle Cure Domiciliari, la Radioterapia, i servizi ambulatoriali che era possibile mantenere, la Dialisi, il CPS, dal 1 settembre saranno riaperti i ricoveri per la Riabilitazione Geriatrica, la Riabilitazione Specialistica, i posti letto per subacuti per i quali, in base al bisogno rilevato, è stata avanzata a Regione e ATS la richiesta di ampliamento.
L’Oncologia e la Medicina, invece, per ora non riapriranno ma sarà nuovamente disponibile la MAC oncologica che sappiamo essere il presente e sarà sempre di più il futuro dell’oncologia poiché ci sarà sempre meno bisogno di posti per acuti e sempre più necessità di un’offerta territoriale.

Previsto potenziamento

E’ stato previsto un potenziamento del Presidio con una presenza diurna di un anestesista rianimatore dalle 8 alle 16 per garantire non solo la sicurezza dei pazienti oncologici che potrebbero avere necessità di un pronto intervento in caso di effetti collaterali gravi della terapia ma anche di supportare l’attività di radioterapia chirurgica e di attivare un’offerta radiologica con mezzo di contrasto.

“Il Presidio di Casalpusterlengo – dichiara il Direttore Generale dell’ASST Di Lodi Dottor Salvatore Gioia - potrebbe diventare una punta di diamante e un esempio di medicina territoriale da aprire alla medicina di base con l’offerta di letti attivabili direttamente dal medico di famiglia e la disponibilità di letti a conduzione infermieristica, già previsti dai piani nazionali e regionali. I nuovi modelli di assistenza sanitaria e ospedaliera devono necessariamente partire dall’osservazione del bisogno espresso dal territorio e andare incontro a questo bisogno, intercettarlo e trovare risposte. La medicina di iniziativa è il presente e il futuro della medicina e questo dovrà coniugarsi coi modelli organizzativi aziendali che devono essere flessibili e integrati. Noi siamo in una situazione temporale, logistica, di programmazione che veramente può consentire all’ASST di Lodi di rendere più moderna l’offerta progettando un modello da condividere con ATS, Regione Lombardia, enti locali e istituzioni che rappresentano i cittadini, riconoscendo che oggi più che mai ci sono le condizioni per un cambiamento importante”.

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