minacce, offese e pedinamenti

53enne allontanato da casa dopo le violenze: non potrà più avvicinarsi alla moglie

Era arrivato anche a minacciare una collega della moglie per "assicurarsi" si che non si intromettesse nel loro rapporto.

53enne allontanato da casa dopo le violenze: non potrà più avvicinarsi alla moglie
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Si comunica che in data 23.03.2022, personale della Squadra Mobile, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di obbligo di allontanarsi dalla casa familiare e divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di 53 anni.

Divieto di avvicinamento per un 53enne lodigiano

Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Lodi su richiesta della Procura di Lodi ed è scaturito dalla denuncia fatta da una donna nei confronti del marito, accusato di minacce e persecuzioni finalizzate all’annientamento delle dignità della donna accusata di tradimento.
La stessa aveva sporto denuncia presso gli uffici della Squadra Mobile che ha in seguito svolto mirati accertamenti che hanno confermato quanto riportato dalla vittima.

E' emerso, oltre alle ripetute minacce ed offese, un costante e opprimente controllo delle sue attività con pedinamenti fino al posto di lavoro a causa della gelosia dell’uomo. Lo stesso era giunto a minacciare di ritorsioni una collega di lavoro della denunciante, che ne aveva ricevuto le confidenze, nel caso si fosse intromessa nel loro rapporto.

Il marito rendeva la vita impossibile alla moglie

Il G.I.P. ha ritenuto che le vessazioni compiute dal marito fossero obiettivamente idonee a ledere la personalità della vittima, la quale, in conseguenza delle minacce e dell’ossessivo controllo operato dal marito, si trovava ad essere sostanzialmente privata della propria libertà di movimento, oltreché svilita e annichilita dalle continue e pesanti ingiurie rivoltele in ogni occasione.
Per tale motivo il G.I.P. ha emesso nei confronti dell’uomo l’ordinanza con cui ha disposto l’obbligo di allontanarsi dalla casa familiare, con divieto di avvicinarsi alla persona offesa ed anche ai luoghi frequentati dalla stessa. Inoltre gli è stato vietato di comunicare con la ex in qualunque modo.
Si tratta di provvedimento cautelare volto a tutelare l’incolumità della persona offesa sulla base di elementi di prova a carico del marito, ritenuti idonei a fondare l’emissione di un provvedimento coercitivo, acquisiti comunque nella fase delle indagini preliminari e dunque dovranno essere vagliati successivamente dal giudice per il definitivo accertamento di responsabilità, essendo la colpevolezza allo stato solo presunta, in ossequio con quanto imposto dalla c.d. presunzione di innocenza.

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