Vittoria e Alla in fuga dall’Ucraina: trovano pace e sostegno a Codogno
Il compagno e il fratello di Vittoria sono stati mandati al fronte e lei si è ritrovata sola con la figlia Alla, affetta da una grave forma di autismo.
Vittoria e Alla in fuga dall’Ucraina e accolte a Codogno. La Fondazione Comunitaria di Lodi ha destinato 15mila euro del Fondo Accoglienza Ucraina all’assistenza delle due profughe, che sono state accolte da una rete di realtà nata grazie alla coop Amicizia
Vittoria e Alla in fuga dall’Ucraina
I genitori sono morti per il Covid lo scorso anno, il suo compagno e suo fratello sono stati mandati al fronte, così Vittoria si è ritrovata sola insieme a sua figlia Alla, affetta da una grave forma di autismo, e ha deciso di fuggire dall’Ucraina. Un viaggio in cerca di pace, che si è concluso con la scoperta di una comunità accogliente e fraterna.
Ha questi contorni la storia dell’ultimo progetto promosso dalla cooperativa Amicizia di Codogno, che ha appena ricevuto il sostegno della Fondazione Comunitaria di Lodi. Il consiglio di amministrazione dell’ente filantropico, presieduto da Mauro Parazzi, ha deciso di destinare 15mila euro al progetto che si chiama “Ti Tendo la Mano”.
Una decisione assunta a partire dal suggerimento del Comitato di gestione del Fondo Accoglienza Ucraina. Ricordiamo che il Fondo è stato creato dalla Fondazione Comunitaria insieme alla Caritas e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di tanti donatori che hanno condiviso l’urgenza di dare aiuti concreti alle famiglie colpite dal conflitto.
Accolte a Codogno
“Siamo felici di aver trovato il modo di aiutare questa famiglia, che ho seguito sin dall’inizio - racconta la direttrice della coop Amicizia, Monica Giorgis -. Ho conosciuto Vittoria e sua figlia Alla, che ha 13 anni, dopo alcuni contatti che avevamo avuto con Caritas e riguardavano un altro nucleo familiare, con un bimbo piccolo. Quella famiglia alla fine non si è trasferita, mentre sono arrivate loro, che dovevano lasciare il Paese dove non riuscivano a sopravvivere. La ragazzina, infatti, ha molte difficoltà e a Codogno abbiamo cercato di sostenerla sin dall’inizio”.
Monica Giorgis dapprima ha contattato il parroco che l’ha aiutata con la Caritas a trovare un piccolo appartamento per le due profughe. Insieme hanno provveduto anche ai bisogni primari, dal cibo all’abbigliamento, visto che la loro fuga era stata precipitosa.
“Inizialmente non è stato semplice – insiste Monica Giorgis – perché la ragazzina non parla e dialoga solo attraverso immagini, mentre la madre non conosceva l’italiano. Dapprima comunicavamo usando Google traduttore o grazie all’aiuto di una signora ucraina, che faceva da interfaccia. La prima preoccupazione è stata offrire ad Alla una forma di assistenza in uno spazio protetto, cosa di cui ci siamo occupati come cooperativa. Ogni servizio ha agito con solidarietà, offrendo spazi e sostegno alla ragazzina, ma anche il comune di Codogno e l’Ats sono stati contattati”.
Giorno dopo giorno ha cominciato a delinearsi una rete di accoglienza, rafforzata da volontari e privati, che ha spinto Vittoria a confessare che non si è mai sentita così compresa e aiutata nel suo Paese. Per questo non ha intenzione di tornare, ha cominciato a fare dei lavoretti, sta cercando di convertire i suoi titoli di studio in Italia per riprendere a lavorare come neurologa. Un percorso complesso, in cui viene aiutata dalla coop Amicizia e dalla rete di volontariato che si è attivata e che per continuare a lavorare al suo fianco adesso ha anche la donazione del Fondo Accoglienza Ucraina.
La coop Amicizia sta poi aiutando Vittoria nell’iter per ottenere una pensione di invalidità per Alla, ma per ora non sono ancora arrivate conferme. Nel frattempo, grazie ai 15mila euro arrivati dal Fondo, la ragazzina potrà essere assistita con un progetto educativo individualizzato che ha frequenza quotidiana, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16 e prevede attività educative e ricreative funzionali al suo sviluppo e al miglioramento della sua qualità di vita.