Appello ai cittadini

Solidarietà per l'Ucraina anche dal terzo settore e dal mondo associativo lodigiano

"In questa fase ancora di grande concitazione, è fondamentale sostenere le raccolte fondi piuttosto che raccolte di indumenti e cibo più difficili da destinare a chi ha bisogno".

Solidarietà per l'Ucraina anche dal terzo settore e dal mondo associativo lodigiano
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Si è riunito venerdì 4 marzo 2022 alle 18 presso il circolo Arci Ghezzi di Lodi un gruppo ampio di associazioni, movimenti e realtà del terzo settore che si sono attivate in questi giorni e hanno dimostrato grande attenzione e sensibilità al tema dell’Ucraina.

Solidarietà per l'Ucraina dal terzo settore e dal mondo associativo lodigiano

Il tavolo di coordinamento sull’Ucraina ha ribadito una netta e ferma condanna alla guerra e un appello alla pace e alla via del dialogo e della diplomazia come elementi fondamentali per uscire da questa crisi.

"In questa fase ancora di grande concitazione e in cui non sono state definite le modalità organizzative con cui gestire gli aiuti è fondamentale sostenere le raccolte fondi che vengono organizzate nei territori o a livello nazionale ed evitare raccolte di indumenti e cibo che in questa fase diventano difficile da destinare in maniera puntuale anche per l’impossibilità di entrare in Ucraina".

È stato sottolineato come questa nuova emergenza porterà in Italia altri profughi che si aggiungeranno a quelli già presenti di altre nazionalità: tutte le persone accolte devono avere la stessa dignità nell'accoglienza, senza che vi siano distinzioni emotive derivanti dal paese di origine.

Il coordinamento ha ribadito di non volersi sostituire al ruolo fondamentale delle Istituzioni. Vuole, al contrario, essere in sinergia e in rete con loro per mettere a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo per un progetto di accoglienza che diventi integrato e coordinato a livello territoriale.

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Dieci proposte al tavolo di coordinamento

Le migrazioni ormai e in prospettiva vanno pensate con una gestione ordinaria e non straordinaria. Sono stati condivisi alcuni punti che diventeranno la base di lavoro per le prossime settimane:

  1. dialogare con tutte le Istituzioni territoriali, con richieste di incontri ad hoc con Prefettura, Comune di Lodi, Provincia di Lodi, ASST e ACL;
  2. favorire il rapido riconoscimento del permesso di soggiorno ai circa 30.000 ucraini già presenti in Lombardia;
  3. favorire con una comunicazione mirata la diffusione di un meccanismo di ospitalità diffusa e organizzata nelle famiglie, che dovranno però poi essere sostenute e non lasciate sole dalle Istituzioni;
  4. rafforzare e ampliare le competenze, in ottica informativa, dello sportello stranieri già funzionate all’interno dell’Ufficio di Piano;
  5. organizzare un supporto anche di carattere psicologico a chi scappa da una guerra;
  6. sostenere e rafforzare progetti di accoglienza già in corso, come quello della Comunità il Pellicano o quello di Famiglia Nuova “mano a mano”;
  7. favorire tutte le politiche per i possibili ricongiungimenti, che diventano fondamentali per ricostituire nuclei familiari;
  8. lavorare con il necessario supporto informativo e in anticipo per l’inserimento nelle scuole del nostro territorio dei bambini e ragazzi ucraini che arriveranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane;
  9. pensare al ruolo fondamentale che dovranno avere i mediatori culturali nelle scuole e nelle famiglie;
  10. favorire in tutto il territorio una cultura della pace e dell’accoglienza.

All'iniziativa ha partecipato la rete di Lodi Solidale, Arci Ghezzi Lodi, Caritas del lodigiano, Croce Rossa di Lodi, AGESCI gruppi Lodi 1 e 2, Comunità il Pellicano,  MEIC, Famiglia Nuova, CGIL del Lodigiano, CISL Pavia-Lodi, UIL del lodigiano, Centro Servizi Volontariato Lombardia Sud, Centro Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo, ANED e ANPI del lodigiano.

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