Scoperto focolaio Covid in allevamento di visoni tra Crema e Lodi
LAV denuncia: centinaia di visoni abbattuti senza informare l'opinione pubblica
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LAV scopre un focolaio di coronavirus sars-cov-2 in un allevamento di visoni situato tra Crema e la Provincia di Lodi: "Ancora una volta centinaia di animali sono stati ingiustamente uccisi e la salute pubblica è stata messa a rischio".
Focolaio Covid in allevamento visoni
Un focolaio di SARS-CoV-2 ha colpito un allevamento di visoni, sollevando interrogativi sulla gestione della crisi sanitaria e ambientale. La LAV ha recentemente acquisito dati dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZLER), rivelando che i test effettuati tra settembre 2024 e gennaio 2025 confermano la presenza del virus tra gli animali allevati.
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900 animali abbattuti
Come riporta Prima Cremona, il focolaio era già stato individuato nell’ottobre 2024 presso un allevamento a Capergnanica, tra Crema e Lodi. Tuttavia, invece di informare l’opinione pubblica, hanno optato per l’eliminazione di circa 900 visoni tra fine ottobre e inizio novembre, evitando qualsiasi comunicazione ufficiale. Oggi, in quell’area, restano cumuli di escrementi esposti alla fauna selvatica, con potenziali rischi per la salute pubblica. LAV sottolinea la necessità di un corretto smaltimento di questi rifiuti, trattandoli come materiali pericolosi.
Non è la prima volta
Non è un caso isolato: dal 2020 si sono registrati almeno cinque focolai di SARS-CoV-2 negli allevamenti italiani, nonostante le misure di biosicurezza adottate. Precedenti episodi si sono verificati tra il 2020 e il 2023 nelle province di Cremona, Padova, Forlì-Cesena e Brescia, dimostrando l’incapacità delle attuali regolamentazioni di arginare il problema. Gli allevamenti intensivi restano un pericolo sia per gli animali sia per l’uomo.
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L’appello di LAV
Simone Pavesi, responsabile LAV Area Moda Animal Free, evidenzia che il Governo avrebbe potuto impedire questa tragedia trasferendo i visoni superstiti in centri di recupero gestiti da associazioni animaliste.
“Questi animali continuano a subire una lenta sofferenza, mentre il rischio per la salute pubblica rimane alto”, ha affermato.
Nel 2022, LAV aveva già denunciato la gestione inadeguata degli allevamenti con il dossier Fashion Spillover, segnalando il rischio di mutazioni virali trasmissibili all’uomo. Oggi, l’associazione esorta il Governo ad agire con urgenza per chiudere definitivamente questa industria e liberare i 400 visoni ancora confinati negli allevamenti italiani.