Sacchi prepagati per l'indifferenziata: parte la sperimentazione

Questo progetto permette di rispettare il principio per cui "chi inquina paga".

Sacchi prepagati per l'indifferenziata: parte la sperimentazione
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La sperimentazione della tariffazione puntuale sui rifiuti, con distribuzione di sacchi prepagati per il conferimento del secco, verrà condotta a partire dal 19 settembre prossimo nelle zone Laghi e Oltreadda e nelle frazioni di Riolo e Fontana.

Gli obiettivi della distribuzione dei sacchi prepagati:

La sperimentazione ha un duplice obiettivo:

1. testare un sistema che incentivi ad una minore produzione di rifiuto e premiare, con riduzione della spesa, le famiglie e le attività che mettono in pratica comportamenti virtuosi nella gestione dei propri scarti, nel rispetto del principio “chi inquina paga”.

2.Adottare politiche di riduzione del rifiuto indifferenziato perché il suo smaltimento genera importanti costi, sia sotto il profilo ambientale sia dal punto di vista economico.

I dati statistici

Nel corso del 2018 gli impianti che trattano rifiuto indifferenziato hanno imposto un generale aumento delle tariffe che nel Comune di Lodi sfiorano i 110 euro per tonnellata. Lo scorso anno mediamente ogni cittadino lodigiano ha prodotto 112 chilogrammi di indifferenziata, per una produzione complessiva di oltre 5.000 tonnellate e costi di smaltimento che superano i 600.000 euro.

Parla l'Assessore all'ambiente

L'assessore all'Ambiente Alberto Tarchini risponde così alla domanda: Possiamo fare meglio?

"La risposta credo possa essere affermativa e tale affermazione trova fondamento nelle campagne di analisi recentemente effettuate. A maggio infatti Linea Gestioni ha eseguito un’analisi merceologica del rifiuto secco delle zone che saranno coinvolte nella sperimentazione, prelevando un campione di circa 200 kg al fine di indagarne la composizione. Ciò che è emerso è la presenza di importanti quantitativi di materiale che potrebbero essere gestiti in modo più appropriato attraverso il sistema di raccolta differenziata. Senza pretesa di essere esaustivo e soffermandomi solamente sulle principali tipologie di rifiuto, si evidenzia che circa il 10% del campione era costituito da rifiuti
in plastica, il 15% da carta e cartone, oltre l’8% da rifiuti organici (scarti di cucina e giardino) e un ulteriore 10% da altri materiali riciclabili, come indumenti usati, legno e ferro. L’utilizzo sperimentale del sacco prepagato sarà utile per capire quali margini di miglioramento i cittadini possono ottenere attraverso un meccanismo che promuove una maggiore responsabilizzazione ed una incentivazione economica all'adozione di pratiche più virtuose nella gestione dei rifiuti. I risultati che speriamo di raggiungere, ancorché in misura limitata alle aree coinvolte, contribuiranno a ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento degli scarti urbani della nostra comunità e a diminuire i costi di smaltimento da attribuire alle famiglie ed alle imprese lodigiane"

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