"Oggi vi guido io”, iniziativa dell'UICI di Lodi: bendati per scoprire il mondo
Un'iniziativa per far scoprire un mondo nuovo attraverso l'udito, il tatto e l’olfatto

"Oggi vi guido io”, è questo il titolo del percorso promosso dall’UICI (Unione italiana ciechi e ipovedenti) di Lodi. Un viaggio al buio per conoscere il mondo bendati, è questa l'iniziativa proposta sul territorio lodigiano per trasportare la comunità in un'esperienza nuova, la quale permette alle persone di catapultarsi nella quotidianità delle persone ipovedenti e cieche.
(immagine di copertina: creata con l'AI)
"Oggi vi guido io” dall’UICI di Lodi
Durante tutta l'esperienza che si svolgerà nel fine settimana i partecipanti verranno bendati e guidati da persone con disabilità visiva per scoprire lo spazio. Come si riesce a sviluppare i sensi? Come si impara a conoscere il mondo che ci circonda e a muoversi liberamente negli ambienti?
Tutte queste domande otterranno una risposta sabato 10 e domenica 11 maggio 2025, al teatrino Musitelli di Lodi (in via Gorini 21): sabato dalle 15 alle 19; domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ingresso è libero.
Vivere serenamente anche al buio
Saranno proprio le persone con disabilità visiva a condurre i partecipanti bendati per far scoprire loro come poter vivere serenamente anche al buio.
Questa iniziativa è pensata per sensibilizzare le persone su un tema importante. Vivere sulla propria pelle la disabilità di un'altra persona permette di capire ciò che si nasconde dietro le attività quotidiane. Sarà quindi un'attività immersiva in cui si imparerà a "vedere" il mondo attraverso gli altri sensi: con l’aiuto dell’udito, del tatto e dell’olfatto.
L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune e della Provincia di Lodi e con il prezioso aiuto delle studentesse del corso Servizi per la sanità e l’assistenza sociale dell’IPS Einaudi di Lodi.
Mostra fotografica di Franco Razzini
Nello stesso fine settimana sarà inoltre possibile accedere alla mostra fotografica del fotoreporter lodigiano Franco Razzini, classe 1930, presso la sede dell’UICI di Lodi (via Gorini 21).
"Ha sempre saputo anche dalla finestra di casa catturare quell’attimo fuggente e fissarlo nel tempo per poterlo rivivere ogni volta guardandolo – ha ricordato Raffaella Razzini -. La sua genialità innata gli ha permesso di osservare la vita nelle sue sfaccettature che l’occhio di molti non vede. Un gesto, un’espressione, un particolare e il sincronismo perfetto tra vista e scatto hanno fatto nascere le migliaia di fotografie che tutto il mondo conosce."