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Nuova Unità Coronarica a Lodi: intervento strategico per la sanità lombarda

La riqualificazione del reparto e l’arrivo di tecnologie all’avanguardia rafforzano l’assistenza ai pazienti cardiologici acuti

Nuova Unità Coronarica a Lodi: intervento strategico per la sanità lombarda
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Tra gli ultimi investimenti in sanità messi in campo da Regione Lombardia, dedicati a “strutture e interventi strategici per l’ammodernamento del sistema socio sanitario lombardo”, rientrano anche i 700 mila euro stanziati per la realizzazione della nuova Unità di Cura Coronarica all’Ospedale di Lodi.

Riqualificazione e crescita delle prestazioni

Nel dettaglio, nel settore specifico dell’emodinamica, negli ultimi tre anni si è passati da 480 interventi di angioplastica a 700 e da 800 a 1.200 procedure, grazie all’introduzione di nuove tecniche.

L’intervento risponde ad un progetto ambizioso e complesso – osserva Pietro Mazzarotto, Direttore della Cardiologia del Maggiorea cui ha dato un impulso notevole l’attuale Direzione Strategica dell’ASST: prevede una riqualificazione significativa di una struttura la cui offerta di salute ha registrato di recente un notevole incremento di prestazioni”.

L’investimento regionale permetterà di spostare l’attuale unità coronarica dalla terapia semi intensiva al settimo piano, in un’area dedicata del reparto di Cardiologia, dotata di 5 posti letto monitorati.

Contestualmente, verrà liberato uno spazio per trasferire l’attività di elettrofisiologia al quartiere interventistico, al piano seminterrato, in una sala riqualificata ad hoc. Il nuovo spazio sarà adiacente alle aree dedicate a emodinamica e radiologia interventistica, settori in costante crescita, con tecnologie che non hanno nulla da invidiare ai principali centri lombardi.

Installazione di un angiografo

I lavori per la nuova sala di elettrofisiologia sono in fase di conclusione. È prevista l’installazione di un angiografo di ultimissima generazione, acquistato grazie a un contributo di oltre 800.000 euro stanziato da Regione Lombardia lo scorso aprile. Lo strumento è essenziale per le procedure di cardiologia interventistica, come l’impianto di pacemaker e defibrillatori.

Il finanziamento più recente, pari a 700.000 euro:

"Consentirà quell’integrazione, anche fisica, tra reparto (con trenta posti letto di degenza ordinaria) e unità coronarica, decisamente importante dal punto di vista assistenziale e terapeutico” spiega ancora Mazzarotto.

Scompenso cardiaco

Va ricordato che l’unità di cura coronarica è destinata a pazienti cardiologici acuti e instabili, come infartuati, persone colpite da shock cardiogeno, affette da insufficienza cardiaca grave o da scompenso severo.

In Italia, soffrono di scompenso cardiaco circa un milione di persone, con un’incidenza annuale di 80.000 nuovi casi. Superata la soglia dei 65 anni, rappresenta la prima causa di ricovero ospedaliero; dopo tale età, la prevalenza raddoppia ad ogni decade, fino a colpire oltre una persona su dieci dopo i settant’anni.

I ricoveri per scompenso cardiaco, a Lodi, sono aumentati di circa il 30%”, ricorda il primario di Cardiologia.