ESTATE 2025

Lavoro nei campi e ordinanza anti-caldo: “No agli estremismi”

Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza chiede buon senso e confronto sull’applicazione del divieto di lavoro all’aperto nelle ore più calde

Lavoro nei campi e ordinanza anti-caldo: “No agli estremismi”
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Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza accoglie con favore l’ordinanza anti-caldo della Regione Lombardia, ma chiede un’applicazione equilibrata che tenga conto delle specificità del settore agricolo. "No a divieti rigidi – afferma il presidente Pacchiarini – servono buon senso e dialogo per tutelare la salute senza bloccare le attività".

Lavoro nei campi e ordinanza anti-caldo

L’ordinanza anti-caldo di Regione Lombardia è entrata in vigore, vietando fino al 15 settembre 2025 le attività lavorative all’aperto tra le 12.30 e le 16.00 nei giorni in cui il portale Worklimate segnala un livello di rischio “alto” per esposizione al sole. Una misura pensata per tutelare la salute dei lavoratori, ma che solleva interrogativi tra gli addetti ai lavori.

“Sì alla salute, no alle rigidità”

Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, per voce del presidente Francesco Pacchiarini, accoglie con favore l’attenzione alla sicurezza ma mette in guardia contro approcci troppo rigidi:

"La salvaguardia della salute è una priorità assoluta – afferma – ma le misure devono tener conto della complessità delle attività agricole. Un divieto generalizzato, senza distinguere tra situazioni operative diverse, rischia di produrre effetti sproporzionati".

Francesco Pacchiarini

Il settore agricolo già si adatta al caldo

Secondo l’organizzazione, il comparto agricolo è da tempo attento alla gestione del rischio climatico. Molte delle precauzioni indicate nell’ordinanza (come l’adattamento degli orari, le pause al fresco, l’idratazione e l’uso di indumenti idonei) sono già prassi consolidate nelle aziende.

"Non si può trattare allo stesso modo chi già applica misure di prevenzione – sottolineano – e chi invece è impreparato ad affrontare l’emergenza".

Serve dialogo, non automatismi

Confagricoltura auspica che l’applicazione della norma non si limiti a un blocco automatico, ma passi da un confronto costante con le rappresentanze di categoria. L’obiettivo è valorizzare le buone pratiche già in atto e riconoscere la diversità tra i vari comparti produttivi.

"Il nostro invito – conclude Pacchiarini – è a mantenere aperto il dialogo anche in fase applicativa. Solo un approccio equilibrato potrà garantire la tutela della salute senza ostacolare la continuità operativa di chi lavora già con responsabilità".