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L’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco torna a regime all'ospedale di Codogno

L’Ambulatorio è dedicato alla cura dei pazienti con grave insufficienza cardiaca, una patologia a carattere cronico ed evolutivo.

L’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco torna a regime all'ospedale di Codogno
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Ospedale di Codogno: l’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco torna a regime.

Oltre 250 i pazienti seguiti

L’attività, parzialmente sospesa durante la prima ondata epidemica di Covid 19, ha ripreso gradualmente il servizio da aprile 2020 ed è pienamente operativa da dicembre 2020. Anche nei periodi più critici della pandemia, inoltre, il servizio di Telecardiologia non è mai stato interrotto garantendo sempre assistenza alle persone affette da grave insufficienza cardiaca.

L’attività dell’Ambulatorio dello Scompenso Cardiaco dell’Ospedale Civico di Codogno, parzialmente sospesa durante la prima ondata epidemica di Covid 19, ha ripreso gradualmente il servizio da aprile 2020 ed è rientrata a regime a dicembre 2020.
Attualmente garantisce assistenza continuativa a circa 250 utenti. Anche nei periodi più critici della pandemia, inoltre, il servizio di Telecardiologia non è mai stato interrotto e ha assicurato un supporto fondamentale alle persone con grave insufficienza cardiaca, che si trovano in condizioni particolarmente delicate.
Attivo da molti anni presso l’Ospedale Civico di Codogno, l'Ambulatorio si avvale dell’opera di uno staff medico di consolidata esperienza che fa capo alla Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi e che svolge regolare servizio a Codogno. Insieme al personale medico opera uno staff infermieristico altamente specializzato, costituito da quattro infermiere.
Questa équipe garantisce monitoraggio continuo e il contatto diretto fra l’ambulatorio dell’ospedale e il domicilio dell’assistito al fine di assicurare l’adeguamento costante e l’ottimizzazione delle cure secondo i più aggiornati standard terapeutici.

“L’Ambulatorio è dedicato alla cura dei pazienti con grave insufficienza cardiaca, una patologia a carattere cronico ed evolutivo per la quale la continuità assistenziale fra ospedale e territorio si è dimostrata fondamentale per l’efficacia dell’intervento sanitario, per migliorare la durata e la qualità della vita dell’assistito e per ridurre la necessità di ospedalizzazione”, dichiara il Direttore Generale dell’ASST di Lodi, Salvatore Gioia.

Come è articolato il servizio

 Visite programmate presso l’Ospedale Civico di Codogno
 Servizio di Telecardiologia, attivo dal lunedì al venerdì, attraverso il quale il personale infermieristico contatta telefonicamente i pazienti più instabili, rileva i sintomi e i parametri clinici e aggiorna costantemente insieme al medico il percorso diagnostico/terapeutico dell’assistito;
 Call Center (tel. 0377.465538; 0377.465542), sempre gestito dal personale infermieristico, dedicato alla segnalazione di eventuali criticità da parte del paziente e al consulto fra il medico di Medicina Generale e lo specialista dell’Ambulatorio per le variazioni della terapia, gli interventi di controllo ambulatoriale e di ricovero ospedaliero.

Un impegno volto a garantire la continuità assistenziale

“L’impegno del personale medico e infermieristico dell’Ambulatorio dello Scompenso dell’Ospedale Civico di Codogno è stato finora principalmente orientato a garantire una continuità assistenziale di cruciale importanza in uno scenario molto avverso, dominato dalla necessità di fronteggiare un’emergenza sanitaria di enorme rilevanza”, sottolinea Pietro Mazzarotto, direttore dell’UOC di Cardiologia e dell’UOSD di Emodinamica dell’ASST di Lodi. “La Direzione Strategica della ASST di Lodi e l’Unità Operativa di Cardiologia sono fortemente orientate alla valorizzazione di questa esperienza di cooperazione fra l’Ospedale di Codogno e l’assistenza medica territoriale, incardinata sull’opera del Medico di Medicina Generale. L’intento è di potenziare questa cooperazione, anche in altri ambiti, di pari passo con il progressivo allentamento della pressione determinata dall’emergenza sanitaria in corso”.

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