UN REGALO IMPORTANTE

Il toccante omaggio della classe alla maestra Sabrina: “Donare è facile e ti salva la vita”

Un messaggio forte dalla scuola primaria Maria Ausiliatrice di Lodi, è nel dare che riceviamo.

Il toccante omaggio della classe alla maestra Sabrina: “Donare è facile e ti salva la vita”
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Sono trascorsi più di settant’anni dal primo trapianto di midollo osseo e da allora sono state salvate più di un milione di vite.

Una di queste vite è quella di Sabrina Aresu, insegnante presso la scuola primaria paritaria Maria Ausiliatrice di Lodi, che nel 2015 ha ricevuto una donazione di midollo a causa di una leucemia acuta mieloide secondaria.

La maestra Sabrina
Una foto della maestra Sabrina

Una storia commovente

È stato un difficile percorso quello che ha dovuto attraversare Sabrina. Numerose le speranze insoddisfatte a partire dal midollo di un cugino compatibile soltanto al 50% e di un cordone ombelicale dagli Stati Uniti.

Poi la compatibilità totale, la donazione da parte del fratello e il ritorno alla vita vera.

Una storia commovente che ha toccato particolarmente la rappresentante della classe 1A della scuola di via Madre Cabrini dove Sabrina insegna.

Durante l'anno scolastico, la maestra ha avuto modo di raccontare alla portavoce la sua storia.

Un regalo diverso

Così, arrivati alla fine dell’anno scolastico, è stata maturata l’idea di fare un regalo diverso dal solito.

Oltre alla classica orchidea, i genitori hanno raccolto una somma da donare all’Associazione donatori di midollo osseo di Lodi (Admo). Sul biglietto che attesta l’avvenuta donazione una frase di San Francesco.

Regalo
Il dono della classe

“È stata una bellissima sorpresa che mi ha commosso e mi ha dimostrato vicinanza” ha dichiarato la Maestra. “Quando si dona si riceve sempre qualcosa in cambio e spero che questo dono sia di ispirazione per tante altre classi e per tanti altri genitori che a fine anno vogliono fare un regalo. È un gesto molto significativo e può aiutare l’associazione che ha bisogno di fondi per tutte le spese che deve affrontare”.

Parola alla rappresentante di classe

La rappresentante Laura Annoni ha affermato che la classe fin dall’inizio si è dimostrata molto generosa sia per quanto riguarda i genitori che per quanto riguarda i bambini.

È venuto spontaneo a tutti fare questo omaggio personale alla maestra e al suo vissuto.

“Non ci aspettavamo questa attenzione mediatica ma se serve a sensibilizzare sull’importanza della donazione ben venga” ha aggiunto infine la portavoce.

scuola lodi
Una classe della scuola primaria Maria Ausiliatrice di Lodi

L'associazione ADMO

Dopo il trapianto, Sabrina ha riacquistato le forze e si è avvicinata ad Admo di cui è diventata volontaria. Citando le sue parole : “Quando si vive un’esperienza del genere cambiano tutti i parametri e il desiderio di aiutare chi si trova nella situazione in cui ti sei trovato tu è fortissimo”.

Presso l’associazione ha trovato un gruppo solido pieno di belle iniziative. Admo è attiva in particolar modo nelle scuole superiori dove i coordinatori tengono incontri con i giovani.

Tra di loro il referente Pietro Marchesi e Andrea Faliva che con la sua famiglia ha sperimentato l’essenzialità della donazione.

In seguito la pagina Facebook di ADMO Lodi.

Sensibilizzare i giovani

Sensibilizzare i giovani è vitale perché, come ci ha spiegato Sabrina, l’iscrizione al registro dei donatori di midollo osseo è possibile solo tra i 18 e i 35 anni.

“Per questo è importante che i ragazzi si avvicinino a questa realtà di cui si parla troppo poco”.

Come iscriversi e donare il midollo osseo

L’iscrizione al registro avviene con un semplice prelievo di sangue in ospedale. Questa analisi o tipizzazione viene poi conservata nella banca internazionale di midollo osseo.

Questo è il sito dove è possibile iscriversi.

I trapianti vengono fatti per via venosa e generalmente non viene più preso il midollo dalle creste iliache del bacino ma anche in quel caso, spiega l’insegnante, è un dolore paragonabile alla caduta dalla bicicletta. 

“Donare il midollo osseo è come una scivolata sul ghiaccio che ti fa sbattere il sedere, è un piccolo dolore da sopportare che può salvare una vita”, conclude  Sabrina Aresu.

Francesco Costa

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