Zelo Buon Persico

Il terzo settore protagonista della Casa di comunità di Zelo Buon Persico

In un incontro con Asst, illustrate le opportunità di assistenza ai cittadini offerte dal nuovo hub

Il terzo settore protagonista della Casa di comunità di Zelo Buon Persico
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Come sarà e quali sono le prospettive della Casa di Comunità di Zelo Buon Persico: incontro tra sindaci, Asst e volontari del terzo settore.

Casa di comunità nell'ex scuola di piazza don Pozzoni

Uno strumento di prossimità assistenziale fondato sulla collaborazione con il mondo del volontariato e dell’associazionismo: è il nuovo modello di intervento sanitario, teorizzato dal Recovery Plan, che si concretizza nelle Case di comunità.

Zelo Buon Persico sarà protagonista della riforma, ospitando una delle cinque strutture previste, e in parte già realizzate del Lodigiano, nella ex scuola di piazza don Pozzoni, concessa dal Comune in comodato d’uso all’Asst di Lodi.

Della nuova politica sanitaria e dello stato di avanzamento della progettazione dell’hub zelasco si è parlato nel pomeriggio di venerdì 7 luglio, nella sala polifunzionale del Centro anziani “Filo d’Argento” di Zelo, alla presenza del direttore generale di Asst Lodi Salvatore Gioia e del direttore socio-sanitario Enrico Tallarita.

Ad aprire i lavori, il sindaco di Zelo Angelo Madonini, presente con la vicesindaca Daniela Brocchieri.

Presenti tanti Comuni dell'ambito

Oltre ai gruppi associativi, all’incontro hanno partecipato i rappresentanti dei comuni dell’ambito, nello specifico Cervignano d’Adda (sindaco Maria Pia Mazzucco), Comazzo (sindaco Italo Vicardi), Galgagnano (consigliere Roberto Ciriello), Lodi Vecchio (assessore Simone Fabiano), Montanaso (sindaco Luca Ferrari), Merlino (consigliere Giorgio Perego), Mulazzano (sindaco Silvia Giudici), Sordio (sindaco Salvatore Iesce e assessore Teresa Tessin), Tavazzano (assessore Enrica Carelli).

Risposta coordinata alle esigenze dei cittadini

Secondo quanto riportato dal Direttore Gioia, «Dal punto di vista strutturale, l’hub di Zelo sarà tra i più moderni ed efficienti in Lombardia. In termini di servizi creeremo un presidio socio-sanitario vicino al territorio, dotato di ambulatori, di un punto prelievi, di un centro unico prenotazioni, integrabili con le attività di assistenza sociale. Grazie all'azione sinergica tra Asst, enti locali, operatori dei servizi sociali, volontari i bisogni dei cittadini troveranno una risposta coordinata, anche nei casi che non rientrano nelle competenze specifiche di un solo soggetto. Pensiamo, ad esempio, agli anziani soli, per i quali la privazione di socialità rischia di accelerare il decadimento cognitivo: in queste situazioni potrà entrare in gioco la Casa di comunità, mettendo in rete servizi di prevenzione».

Come sarà la nuova Casa di comunità

Nell'hub di Zelo, come illustrato da Tallarita, convergeranno studi per i medici di medicina generale, ambulatori di specialità, tra cui oculistica, diabetologia e geriatria, e servizi di diagnostica di base, compreso un punto prelievi.

Saranno presenti gli infermieri di comunità, per la presa in carico e il monitoraggio dei pazienti cronici o fragili individuati dal medico di medicina generale, uno sportello psicologico e spazi dedicati alle attività di volontariato. Da sottolineare che l'offerta di servizi del centro non esclude la possibilità che gli stessi continuino ad essere erogati nelle sedi presenti sul territorio, né che i pazienti possano essere indirizzati verso altri presidi ospedalieri dell'azienda, quando necessario, per garantire celerità e un trattamento adeguato.

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