25 novembre

Coop Lombardia: combattiamo la violenza con la formazione e l'informazione

In occasione del 25 novembre Coop Lombardia ha organizzato un evento dal titolo "Violenza sulle donne: la formazione come strumento per contrastarla"

Pubblicato:
Aggiornato:

Grande successo per l'incontro organizzato da Coop Lombardia al Centro Asteria di Milano, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. L'evento, che è stato patrocinato da, Ministero dell'Interno, Regione Lombardia e Comune di Milano, ha avuto come relatrici: Diana de Marchi, presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Milano; Caterina Crapanzano Vicequestore aggiunto della Polizia di Stato; Cristina Carelli, Coordinatrice generale della Casa di accoglienza Donne Maltrattate; Parvneh Hassibi, Responsabile centro ascolto e soccorso donna c/o ASST Santi Paolo e Carlo e Presidente dell'Associazione Rifiorire Insieme; e la giornalista Vera Paggi. Presente per l'occasione anche il presidente di Coop Lombardia Daniele Ferrè.

Il racconto dell'evento

Coop Lombardia si impegna contro la violenza sulle donne

L'appuntamento, rivolto al personale di Coop, ma aperto anche al pubblico è stato fortemente voluto da Coop Lombardia, che da anni si impegna nella sensibilizzazione verso questo tema. Il presidente di Coop Lombardia, Daniele Ferrè, durante l'evento ha spiegato che questo evento si è voluto lanciare:

"un messaggio di sensibilità, anche nei confronti di tante e tanti clienti, che potrebbe portare a stimoli positivi e dialoghi sul tema".

Dopodiché ha ricordato le tante iniziative che Coop ha avviato in questi giorni per raccogliere fondi per i centri antiviolenza e contemporaneamente informare sul tema: dalla campagna di promozione del 1522, che appare sui cartoni del latte a marchio Coop; passando per le shopper in tela, per arrivare alla tradizionale raccolta fondi, il cui ricavato sarà devoluto ai centri antiviolenza del territorio.

Nella giornata del 25 novembre, inoltre, diversi punti vendita Coop ospiteranno stand della polizia di Stato per informare il pubblico. Mentre, una cassa chiusa e allestita di rosso sarà, come ogni anno, il 'Posto Occupato' per le donne uccise in tutti i punti vendita della Lombardia.

Gli interventi delle relatrici

Dall'inizio dell'anno in Lombardia sono 14 le donne che hanno perso la vita. Ma assieme alle vittime, crescono anche i "reati spia", ovvero tutti quei reati che precedono gli atti di violenza, e sui quali, come ha sottolineato il vice questore aggiunto della polizia di Stato, Caterina Crapanzano, "cerchiamo di intervenire tempestivamente". A questo scopo è stato attivato lo strumento dell'ammonimento: un provvedimento amministrativo, emesso dal questore, contro lo stalking e la violenza domestica.

"Dal 2018 a oggi abbiamo adottato 705 provvedimenti di ammonimento e tra questi la percentuale di persone che ha successivamente iniziato un trattamento è del 75%. Solo nel 2022 ne sono stati adottati 153, un numero già superiore a quello del 2021" ha spiegato la vice questore

A spiegare il motivo per cui incontri di sensibilizzazione come quello organizzato da Coop sono importanti ci ha pensato De Marchi che ha detto:

"E' importante che si crei una rete tra le Istituzioni, le associazioni e le aziende per costruire percorsi che sostengano le donne che intraprendono un percorso di uscita dalla violenza. Dobbiamo aiutarle a trovare lavoro, a trovare una casa, a ritrovare una nuova autonomia, lontane dalla violenza. Le donne non sono sole, possono rivolgersi al 1522, ai nostri centri e non saranno giudicate, troveranno sempre una persona a sostenerle e aiutarle. Non sono loro le responsabili delle violenze che hanno subito".

Successivamente Cristina Carelli e Parvneh Hassibi hanno portato la testimonianza di chi ogni giorno lavora e ha a che fare con donne vittime di violenza, spiegando il ruolo fondamentale di prima accoglienza che hanno i centri antiviolenza. Le donne vittima di violenza infatti non hanno solo bisogno di aiuto psicologico, ma anche giuridico ed economico per riuscire ad allontanarsi da una situazione di violenza.

"Non basta dire alle donne di "denunciare". Una donna ha il diritto di poter denunciare nel momento in cui si sente pronta a farlo, i centri antiviolenza devono accompagnare le donne in questo percorso, rispettando i loro tempi e fornendo loro un supporto adeguato"

Seguici sui nostri canali