Lodi

Centrale a gas in centro a Lodi: scoppia la polemica

Questa sera, venerdì 30 settembre, l'incontro organizzato dalle associazioni: ma il direttore di Linea Green non ci sarà

Centrale a gas in centro a Lodi: scoppia la polemica
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Assente il direttore di Linea Green

Comitato abitanti, Touring e Legambiente, che organizzano l’incontro pubblico di questa sera venerdì 30 settembre 2022 sul tema dalla caldaia a gas prevista in centro a Lodi, avevano invitato a partecipare il direttore di Linea Green Enrico Ferrari. Agli organizzatori però è stato comunicato che il direttore Ferrari non sarà presente.

Delusione degli organizzatori

"Siamo delusi. Parlarsi è sempre stato utile, anche e persino quando era a sindaco di Lodi l’architetto Sara Casanova, se non altro per comprendere la storia di una vicenda annosa (dal 2019 per la caldaia, dalle previsioni disattese del vecchio PAES) e le lacune di un processo decisionale che ha portato a spostare, per inspiegate ragioni gestionali, la vecchia caldaia a gas da 20 MWt dalla zona universitaria fuori Lodi all’abitato cittadino e a scegliere una tecnologia arretrata.

Ovviamente Linea Green è libera di non accettare il confronto e di non dare spiegazioni del suo operato che ha già ottenuto dalle precedenti amministrazioni, provinciale e comunale, tutte le autorizzazioni per la costruzione della caldaia. Ma Linea Green dovrà affrontare altri problemi nel prossimo futuro. Quali? Rendiamo pubbliche ora, visto che non ci saranno a risponderci domani, le grane della caldaia a gas di Linea Green".

I problemi secondo le associaizoni

Sempre secondo Comitato abitanti, Torung e Lagambiente, ci sono varie questioni che riguardano il progetto. "Sia l’Unione europea che il governo italiano hanno deciso precisi adempimenti per ridurre i consumi di gas (del 5-10%) questo inverno: efficienza sulla rete, riduzione orari giornalieri e stagione riscaldamento, 19 gradi massimo di temperatura. Che succederà a Lodi? Come fare perché queste caldaie a gas siano le ultime ad essere accese? Linea Green ha ha dichiarato di tenerle di riserva, funzionanti al massimo 2.480 ore e una sola alla volta: come passare dalle chiacchiere all’impegno scritto? Di quanto si ridurrà l’uso per risparmiare gas? E il mese in cui si consumerà e inquinerà di più, come ne renderà conto?

"Prezzi già cresciuti: e ora?"

Proseguono i comitati organizzatori dell'incontro di stasera: "I prezzi del teleriscaldamento sono già raddoppiati lo scorso inverno, cosa dobbiamo attenderci per il prossimo con i prezzi del gas cresciuti ancora? Sappiamo che il comune ritiene di dover spendere un milione di euro in più dello scorso anno. E le famiglie?

"Perché chi non è allacciato al teleriscaldamento dovrebbe farlo ora? E chi è agganciato alla rete, perché non dovrebbe darsi da fare per staccarsene al più presto? La caldaia appena costruita ha una efficienza del 95%, a cui aggiungere le perdite di rete, quindi 85-90% al massimo. Le caldaie a condensazione, obbligatorie oggi nelle case, hanno una efficienza del 105-110%. Ci sono sul mercato caldaie “ibride” (pompe di calore e gas) che consentono risparmi energetici (e delle bollette) del 30-50%. Infine - concludono le associazioni -, nel caso di nuove abitazioni e ristrutturazioni ad alta efficienza, conviene senz’altro optare per pompe di calore geotermiche e pannelli solari (sino al 100% rinnovabili). Basta farsi un giro per i cantieri aperti a Lodi per darsi prime risposte".

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