A Palazzo Perotti

A Codogno parte il progetto delle stanze dove i ragazzi autistici vivranno in autonomia

Mercoledì dovrebbero iniziare gli inserimenti dei primi quattro ragazzi che non vedono l'ora di essere ancora più autonomi

A Codogno parte il progetto delle stanze dove i ragazzi autistici vivranno in autonomia
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Dopo mesi di attesa, i giovani potranno finalmente andare a vivere a Palazzo Perotti a Codogno ed essere sempre più indipendenti e felici.

A Palazzo Perotti

Manca solo l’autorizzazione della giunta comunale attesa per martedì e si potrà finalmente dare vita al progetto “Appartamenti in centro“. Si tratta della costruzione di dieci stanze completamente indipendenti dove i portatori di autismo potranno vivere autonomamente aiutati dal personale della Cooperativa Amicizia.

Il logo della Cooperativa

La cooperativa ha investito molto in questo progetto a cui hanno collaborato anche le famiglie e altri esterni e ci ha creduto sempre nonostante i lunghissimi tempi della burocrazia. Sono passati mesi dall'inaugurazione ma finalmente il progetto sta per concretizzarsi. A ospitare i giovani autistici sarà il Palazzo Perotti dell'ex pretura a Codogno.

La direttrice della Cooperativa Amicizia Monica Giorgis ha testimoniato le numerose difficoltà nel mettere in pratica la meravigliosa idea. L'agibilità della struttura è arrivata soltanto settimana scorsa e ci sono stati problemi nel trovare alcuni pezzi dell'ascensore. Mercoledì dovrebbero iniziare gli inserimenti dei primi quattro ragazzi che non vedono l'ora.

Il nuovo centro di Cooperativa Amicizia

Per quanto riguarda la Cooperativa Amicizia, ha aperto ieri 11 dicembre un centro socio-educativo negli spazi della Fondazione Pedrazzini Guaitamacchi. Si tratta di un capannone in zona Mirandolina. Il centro educativo è vigilato dalla regione e ha otto posti. Aperto dalle 8.30 alle 16, il centro sarà il teatro di attività improntate all’autonomia e alla crescita.

Verranno inseriti una serie di ragazzi arrivati alla fine del percorso di scuola superiore dai 19 ai 25 anni. Le attività svolte sono importante anche sul lavoro e verranno proposte inoltre attività sportive e gite per essere sempre più autonomi e socializzare. I ragazzi accolti sono stati valutati e selezionati dal servizio disabilità.

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