CRONACA

Tragedia alla Granfondo di Bergamo: muore il 31enne lodigiano Michele Negri

Il giovane cicloamatore ha perso la vita in una discesa durante la BGY Airport Granfondo: inutili i soccorsi

Tragedia alla Granfondo di Bergamo: muore il 31enne lodigiano Michele Negri
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Tragedia alla Granfondo di Bergamo nella giornata di domenica 4 maggio 2025: Michele Negri, cicloamatore 31enne lodigiano, ha perso la vita in una discesa durante la BGY Airport Granfondo. Inutile ogni tipo di soccorso.

Tragedia alla Granfondo

Una domenica di sport si è trasformata in tragedia sulle strade della provincia bergamasca. Michele Negri, 31 anni, cicloamatore lodigiano, ha perso la vita durante la BGY Airport Granfondo, la storica manifestazione ciclistica che attraversa sei valli e decine di Comuni lombardi. L’incidente è avvenuto intorno alle 10.30 nella zona di Berbenno, durante una discesa. Secondo le prime ricostruzioni, una buca avrebbe fatto perdere il controllo della bicicletta a Negri, che è finito violentemente contro un muro.

Inutili i soccorsi

La BGY Airport Granfondo, conosciuta un tempo come Granfondo Gimondi, è una gara molto amata dagli appassionati, con tre percorsi ad anello tra salite, discese e panorami mozzafiato. Per Michele, però, quella che doveva essere una delle prime competizioni stagionali si è conclusa in modo tragico.

Nato il 17 maggio 1993 a Sant’Angelo Lodigiano e residente a Cavenago d’Adda, Negri era noto nel panorama del ciclismo amatoriale per le sue doti atletiche e la grande passione per la montagna. Nonostante la prontezza dei soccorsi, compreso l’intervento dell’elisoccorso, il giovane è morto sul colpo. Neppure il casco, obbligatorio in questo tipo di gare, è bastato a proteggerlo dall’impatto fatale.

Una vita tra sport, studio e lavoro

Negri aveva frequentato il liceo scientifico Giovanni Gandini e si era poi laureato in Management all’Università di Pavia. Lavorava come software developer engineer per NTT Data Italia. Tesserato come Master 1 per il Team MP Filtri, con sede a Milano, Michele dedicava gran parte del suo tempo libero alla bicicletta, suo hobby prediletto.

Il suo motto personale era: “Improbabile non vuol dire impossibile”, una frase che racconta molto della sua determinazione e del suo spirito sportivo. Nonostante fosse un amatore, i risultati parlavano chiaro: spesso si piazzava tra i primi, come nell’edizione 2024 della Maratona delle Dolomiti, dove aveva ottenuto un sesto posto nella gara lunga da 183 chilometri e oltre 4.000 metri di dislivello.

L'incidente

Nel momento dell’incidente, Negri era tra le posizioni di testa del gruppo. Non era un ciclista spericolato in discesa, e proprio questo rende ancora più doloroso quanto accaduto. La caduta è avvenuta a circa 45 km dal traguardo, nella discesa di Berbenno. L’urto contro un muro si è rivelato fatale.

Numerosi i testimoni, tra atleti e organizzatori, che hanno assistito alla scena. La gara è stata momentaneamente sospesa per permettere le operazioni di soccorso. Sui social e nei gruppi del ciclismo amatoriale si moltiplicano i messaggi di cordoglio per una perdita che lascia un grande vuoto.

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