Pane e panettieri d’Italia 2025, nella guida entrano Fer Forneria Artigiana e Ilde di Lodi
C'è anche la nostra città nella guida omaggio agli artigiani che creano prodotti da forno sempre più autentici
Come sottolinea il maestro panificatore Davide Longoni, un pane che nasce da grani coltivati nella stessa terra in cui viene lavorato racconta una storia unica e rappresenta un’identità precisa.
Pane d'Italia, nella guida c'è anche Lodi
Doppio ingresso per Lodi nella sesta edizione della guida di Gambero Rosso "Pane e Panettieri d’Italia 2025" che celebra i panificatori italiani, veri maestri dell’arte bianca, capaci di coniugare tradizione e innovazione in un mercato in continua evoluzione. Questa guida rappresenta un omaggio agli artigiani che creano prodotti da forno sempre più autentici. Le novità lodigiane sono Fer Forneria Artigiana e Ilde.
La vera particolarità di Fer sta nella ricerca attentissima della materia prima. Ogni giorno, accanto ai gusti classici, si possono trovare nuove proposte a seconda della stagionalità e dei migliori prodotti offerti dalla rete dei nostri contadini e produttori locali. L'obiettivo è valorizzare il territorio lodigiano e i suoi produttori attraverso il pane e la pizza.
Il pane di Fer:
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Ilde Bottega e Cucina è invece uno spazio di quartiere nato sulle ceneri di una storica trattoria, Due Agnelli, chiusa nel 1983. Si tratta una gastronomia lodigiana che vuole essere un luogo per la comunità in cui è possibile pranzare o cenare, fare un aperitivo oppure portarsi a casa un pasto e il pane premiato da Gambero Rosso.
Ilde a Lodi:
Il buon pane da nord a sud
Come sottolinea il maestro panificatore Davide Longoni, un pane che nasce da grani coltivati nella stessa terra in cui viene lavorato racconta una storia unica e rappresenta un’identità precisa. Questo ritorno alle radici è supportato da tecniche di lavorazione tramandate di generazione in generazione.
La geografia del buon pane italiano è ben rappresentata nella nuova guida, con un incremento dei Tre Pani, il riconoscimento di eccellenza, da 61 a 67 rispetto all’anno precedente. Tra i nuovi ingressi spiccano il Lazio con due panifici, seguiti da Friuli-Venezia Giulia, Campania, Puglia e Sardegna con un nuovo ingresso ciascuno.
I tre premi speciali assegnati
La guida ha assegnato inoltre tre premi speciali. Al bergamasco di origine ma salentino di adozione Andrea Cirolla è andato il riconoscimento del panettiere emergente. Con il suo "Settecroste", panificio di Galatina in provincia di Lecce, si è distinto per la cura nella selezione delle farine e il rispetto della biodiversità.
A "Stria Pane e Cucina" di Reggio Emilia il premio Bakery dell’anno grazie all’impegno nella sostenibilità e alla produzione di pani, focacce e lievitati dolci fatti con farine di vecchi grani biologici e biodinamici mentre ilpanificio "Farina del mio sacco" di Atessa in provincia di Chieti si è aggiudicato la menzione Pane e Territorio grazie alla sua filiera cortissima basata sul grano Frassineto, una varietà autoctona.
L'importanza di gusto e olfatto
La curatrice della guida Annalisa Zordan ha sottolineato l'importanza dell'olfatto e del gusto nella valutazione di un buon pane. Un pane fragrante e profumato di grano è già un ottimo indizio di qualità. Piero Gabrieli di Petra Molino Quaglia, main partner della Guida, riflette invece sulla necessità di recuperare le conoscenze tradizionali.
"Pane e Panettieri d’Italia 2025" non è solo una guida ma una vera e propria mappa del gusto che invita a scoprire i tesori nascosti della panificazione italiana rendendo omaggio agli artigiani che portano il pane sulle tavole di tutti.