Le “Impronte sostenibili” di FederlegnoArredo per rigenerare il futuro
L’associazione ha presentato i progetti concreti sulla sostenibilità che coinvolge tutta la filiera, realizzati in collaborazione a importanti partner per accompagnare le imprese nella transizione ecologica.
“Impronte sostenibili, rigeneriamo il futuro” è l’impegno assunto da FederlegnoArredo per un percorso virtuoso di sostenibilità che coinvolge tutte le aziende associate e che ha dato il titolo all’evento organizzato dall’associazione il 27 giugno a Milano al Mudec in occasione dell’assemblea annuale della Federazione. Un’occasione per condividere con gli associati e con la stampa il piano strategico sulla sostenibilità portato avanti dopo la presentazione del Decalogo FLA realizzato in collaborazione con Fondazione Symbola.
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Sostenibilità, l’impegno concreto di FederlegnoArredo
Ha spiegato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo:
“Il nostro intento è stato fin da subito quello di sollecitare le aziende della nostra filiera nel cammino verso la sostenibilità, per diventarne leader. Ci siamo chiesti con una survey realizzata su un campione rappresentativo di tutte le componenti della filiera, ovvero dalla materia prima al prodotto finito, quali fossero i punti di forza e di debolezza delle nostre imprese, da lì abbiamo elaborato un Decalogo con le 10 linee guida da seguire per i prossimi anni e oggi siamo qui a presentare alcuni progetti, obiettivi e target affinché quelle linee guida diventino passi concreti”.
Ha aggiunto Feltrin:
“Dobbiamo essere più sostenibili per essere più competitivi, ma nessuno può essere lasciato solo. Il nostro settore è già virtuoso, in molti casi ha fatto addirittura da apripista, ma ora è giunto il momento di attivare un vero e proprio ‘schema di filiera’ che miri a un orizzonte a zero scarti in cui la qualità intesa come durabilità dei prodotti sia la nostra cartina tornasole. E ancor prima di chiedere alle aziende un coinvolgimento diretto, abbiamo ritenuto doveroso dare loro il buon esempio. E lo abbiamo fatto ottenendo, poche settimane fa, l’ammissione al Global Compact come prima filiera del legno-arredo al mondo, a testimonianza della forte coerenza tra il nostro Decalogo e i dieci principi del Global Compact delle Nazioni Unite in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione e alle differenze di genere”.
FederlegnoArredo lancia “FLA Plus”
Per perseguire questi scopi, FederlegnoArredo ha lanciato “FLA Plus”, un grande insieme di progetti che rispondono pragmaticamente a tutte le esigenze di affiancamento nell’ambito della transizione ecologica, che le aziende associate hanno evidenziato, pensati per essere di supporto alle imprese che vorranno affrontare la sfida del futuro. “Plus” perché si tratta di un’operazione di sistema, che coinvolge FederlegnoArredo, i suoi associati e partner strategici, in un percorso che parla al plurale.
Attenzione al ciclo di vita dei prodotti con l’obiettivo di allungarne la durabilità; rigenerazione, riparabilità-disassemblamento, riuso ed estensione della garanzia; valorizzazione delle materie prime sostenibili; approccio progettuale esteso al sistema produttivo e all’ecodesign; recupero di materia ed energia anche attraverso la valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale; estensione delle certificazioni intese come spinta verso sostenibilità e legalità; riforestazione; formazione di figure professionali ad hoc. Sono solo alcuni degli obiettivi che la filiera si è data per mantenere la propria leadership, nella consapevolezza che non si gioca più soltanto sulla qualità e la bellezza dei prodotti, ma anche sul terreno della sostenibilità.
Federlegno sottoscrive il “Patto Globale”
Marco Frey, presidente della Fondazione Global Compact Italia, organismo delle Nazioni Unite nell’ambito del Programma Global Compact, ha spiegato come nasce e cosa rappresenta questo “patto globale”.
“Non sono molte le associazioni industriali che sottoscrivono il Patto Globale, impegnandosi nel perseguimento dei principi e degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e nel documentare i risultati di questo impegno. Peraltro nel settore del legno-arredo è in assoluto la prima Federazione a essere ammessa al Global Compact, a dimostrazione della originalità del percorso intrapreso. Solo attraverso azioni collettive e facendo ognuno al sua parte potremo affrontare le sfide del futuro”.
Domenico Sturabotti, direttore di Fondazione Symbola, che ha accompagnato FederlegnoArredo in questo percorso, ha ricordato il lavoro svolto, durato 3 anni e che ha coinvolto 11 associazioni e 230 imprese. “I progetti attivati e da attivare sono tanti, declinati per i diversi settori e realizzati in collaborazione con partner importanti e qualificati”.
I progetti di Federlegno per affrontare le sfide del futuro
Quindi sono stati presentati alcuni dei progetti concreti che FederlegnoArredo sta portando avanti. Maria Porro, presidente Assarredo con delega alla sostenibilità per l'area arredo, ha sottolineato:
“La sostenibilità non si fa a parole, ma coi fatti. Le aziende dell’arredo già da tempo investono in questa direzione. Ora la sfida è più complessa e pensiamo che il nostro compito sia agire come facilitatori di un processo di cambiamento già in atto”.
E ha presentato il Bosco del Design per la riforestazione; la Libreria Materiali Sostenibili per accrescere l’utilizzo di energie e materiali rinnovabili; Tool di Circolarità per dare ampia diffusione all’ecodesign e a modelli di business circolari e migliorare l’efficienza idrica, energetica e materica dei processi.
Paolo Fantoni, presidente Assopannelli e vicepresidente con delega alla sostenibilità per l’area legno, ha ricordato:
“La nostra filiera parte già avvantaggiata, perché avendo come materia prima il legno ha storicamente sviluppato anche una grande capacità tecnologica e industriale nel riciclo della materia prima. Se il riuso e la circolarità sono elementi cardine del nostro settore, davanti all’aggravarsi della crisi di disponibilità di materie prime sarà sempre più importante la valorizzazione della risorsa legno, progettando una corretta gestione del patrimonio nazionale e sviluppando una filiera di prossimità”.
E proprio su questi temi ha approfondito i progetti della Borsa Italiana del Legno, la Piattaforma di Certificazione Fsc-Pefc.
Energia, finanza e formazione: importanti partner coinvolti
Altri progetti vedono la collaborazione di importanti partner, per trovare le soluzioni alle sfide che non riguardano solo l’ambiente ma anche l’energia, la finanza e la formazione.
Nicola Tagliafierro, Head of Sustainability Enel X Global Retail, ha parlato di come accrescere l’utilizzo di energie rinnovabili; Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo ha presentato i temi ESG (Environmental, Social e Governance) che sono rapidamente diventati prioritari per la valutazione del valore creato dalle aziende; Francesco Zurlo, preside della Scuola del Design del Politecnico di Milano e responsabile del progetto FederlegnoArredo-POLI.design sulla sostenibilità, ha spiegato i percorsi di formazione con il Politecnico per aumentare la cultura della sostenibilità degli imprenditori della filiera.
In collegamento è intervenuta anche Laura D’Aprile, capo Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero della Transizione Ecologica, sottolineando l’importanza della collaborazione tra imprese e istituzioni, e che ha evidenziato le convergenze tra i progetti di FederlegnoArredo con quanto previsto dalla Strategia per l’Economia Circolare, riforma abilitante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Italia è leader mondiale nel legno-arredo anche grazie alla sostenibilità”
Ha concluso i lavori Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola:
“FederlegnoArredo, con cui la Fondazione Symbola collabora da tempo sui temi della qualità, del design e dell’economia circolare, è un esempio del mix vincente di tradizione e ricerca, innovazione e bellezza che rendono unici i nostri prodotti. Come si legge nei 10 Selfie della Fondazione Symbola, l’Italia è tra i leader mondiale nel legno-arredo anche grazie alla sostenibilità. La quasi totalità (93%) della produzione italiana di pannelli truciolari è fatta interamente con legno riciclato. E siamo i primi in Europa nell’economia circolare con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (79,4%), un valore molto superiore alla media europea (48,6%). Un risultato che determina un risparmio annuale di emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. Ci sono tutte le condizioni per essere protagonisti, insieme all’Europa, nel percorso per azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050. Per costruire, come afferma il Manifesto di Assisi, un’economia e una società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”.