Un ponte tra città e aree agricole

Nuova forestazione nel territorio del Parco Adda Sud a ridosso del centro di Lodi VIDEO

L’intervento avrà anche un risvolto turistico ricreativo, permettendo la fruizione del sito ai cittadini che potranno goderne con esclusive finalità di svago.

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Sono in corso di ultimazione i lavori relativi a 3,5 ettari di nuova forestazione, a ridosso del centro di Lodi, nel territorio del Parco Adda Sud.

Nuova forestazione nel Parco Adda Sud

“Ringrazio di cuore il signor Ezio Alboni, proprietario dei fondi interessati, per aver messo a disposizione gratuitamente le aree interessate, consentendo al Parco Adda Sud di effettuare lavori di forestazione, di fruizione pubblica (per almeno 15 anni), su una superficie grossomodo equivalente a quella dell’Isola Carolina, tracciando un viatico per la potenziale replicabilità dell’intervento. Dovendo contrastare il cambiamento climatico, a livello globale, e lo smog, a livello padano, una possibile azione, subito efficace, è quella di accrescere il patrimonio arboreo: la difficoltà maggiore, lo si è palpato nel localizzare le compensazioni ambientali della Centrale Turbogas di Sorgenia, consiste nel reperire le aree da dedicare a tale operazione”.

A parlare è il Presidente del Parco Adda Sud in relazione all’ultimazione dei lavori relativi a 3,5 ettari di nuova forestazione a ridosso del centro di Lodi. La zona oggetto dell’intervento è costituita da terreni seminativi/seminativi-irrigui.

Il contesto

Il PGT del comune di Lodi classifica i terreni interessati come tessuto agricolo di sviluppo e tutela ambientale, rientrante nei confini del Parco Adda Sud, con una sensibilità paesistica alta.

Per queste aree le NTA del PGT prevedono indirizzi di tutela incentivando azioni volte al potenziamento delle aree ad interesse agricolo-paesistico, anche con interventi di forestazione urbana. L’ambito in questione si trova in prossimità della porzione dell’abitato di Lodi posto sulla sponda sinistra del fiume Adda, in particolare l’area si sviluppa tra il suddetto abitato e la Cascina Nuova, in prossimità del fiume. Vista la posizione e la destinazione d’uso del sito (seminativo/irriguo), un progetto di forestazione risultava in linea con gli indirizzi della pianificazione locale, garantendo la valorizzazione ambientale di un’area posta in prossimità dell’abitato, con conseguente riqualificazione di un’area “periferica”.

L’impoverimento del territorio

In pianura il quadro attuale vede un progressivo consumo di suolo (risorsa non rinnovabile) con conseguente aumento delle aree edificate destinate a funzioni varie, dal residenziale al produttivo. Anche l’agricoltura attuale, più spinta e volta ad una produzione quasi industriale, ha comportato una graduale banalizzazione del territorio con progressiva perdita di quei caratteri che costituivano l’anima del paesaggio agricolo lombardo, come la fitta rete di canali irrigui, spesso circondati da siepi e filari.

Così il paesaggio è andato incontro ad un progressivo e graduale abbandono del patrimonio arboreo, con un conseguente impoverimento del territorio sia sul piano ambientale che paesaggistico. L’intervento avrà effetti positivi determinando la creazione di ambienti più diversificati e di rottura della monotonia esistente.

Nel PTC del Parco Adda Sud l’area è classificata come zona agricola di II fascia ove gli indirizzi di gestione sono volti alla conservazione e all’espansione dei caratteri paesistici e allo sviluppo delle attività agricole. Il Parco, infatti sostiene l’attività agricola, in quanto componente fondamentale per la gestione dell’ambiente e del paesaggio, nonché gli interventi mirati alla conservazione della continuità delle componenti naturalistiche costituenti corridoi ecologici di raccordo tra l’ambiente fluviale e il restante territorio di pianura.

Gli effetti attesi

L’intervento permetterà anche una maggiore gradualità degli ecotoni e quindi una maggiore gradualità di passaggio agli ecosistemi adiacenti, appartenenti al corridoio ecologico rappresentato dal fiume Adda.  Dall’analisi del PTCP l’area in esame ricade nell’ambito dei corridoi ecologici ambientali sovrasistemici e all’interno di zone considerate ad alta vulnerabilità degli acquiferi.

Il progetto di forestazione avrà effetti positivi: oltre alla funzione paesaggistica, con la creazione di ambienti diversificati, svolgerà funzioni bionaturalistiche, quali la produzione di sostanza organica, biodiversità e fitodepurazione. Ciò determinerà la realizzazione di una zona “tampone” con funzioni protettive e di mitigazione dagli impatti antropici. L’area avrà funzioni anche idrogeologiche, comportando la difesa in genere dall’erosione superficiale e dal dilavamento dei terreni, con conseguente regimazione delle acque superficiali e di falda.

Fascia tampone tra città e aree agricole

La forestazione periurbana fornisce anche altri servizi al territorio, quali la difesa dall’azione del vento nonché la mitigazione dei rumori. Vista la posizione, l’intervento andrà a realizzare una fascia tampone tra la città e le aree agricole limitrofe fungendo da ecosistema filtro rispetto alla diffusione di fattori di inquinamento prodotti da infrastrutture della mobilità e da corridoi tecnologici. Infatti l’intervento ricade in una porzione di territorio interclusa tra l’abitato e la tangenziale sud di Lodi schermando quindi l’abitato da una fonte di inquinamento e di rumore considerevole vista l’importanza della rete viaria coinvolta.

Risvolto turistico

Il progetto ricade in un corridoio ecologico ed in particolare, vista la vicinanza al fiume, la forestazione comporta la realizzazione di un habitat utile alla fauna locale e migratoria, comunque fruibile in un contesto cittadino.  La forestazione dell’area comporta la realizzazione di un ecosistema più complesso, da cui dipendono equilibri importanti come la riduzione dei gas serra, la conservazione della biodiversità e altri aspetti non meno importanti quali la realizzazione di aree che svolgono anche funzioni didattiche, ricreative e culturali. L’intervento di forestazione infatti avrà anche un risvolto turistico ricreativo, permettendo la fruizione del sito ai cittadini che potranno goderne con esclusive finalità di svago.

Le assenze

Il progetto prevede l’impianto delle seguenti essenze:

Alberi:

  • Acer campestre;
  • Prunus avium;
  • Carpinus betulus;
  • Quercus robur;
  • Fraxinus excelsior;
  • Ulmus campestris;

Arbusti:

  • Rosa canina;
  • Coryllus avellana;
  • Cornus mas;
  • Viburnum lantana;
  • Frangula;
  • Ligustrum vulgaris;
  • Biancospino;
  • Pruns spinosa.

Sui confini nord ed est dell’area in esame sono inseriti due filari di frassino maggiore che, viste le dimensioni e l’accrescimento medio rapido, garantiranno un’ottima schermatura della zona dalla tangenziale e degli edifici industriali siti nelle vicinanze. Lungo i lati sud ed ovest, racchiudendo così l’area alberata, è piantumata una fascia di arbusti, di dimensioni minori, a cui farà seguito vegetazione sempre più alta.

Questa scelta permetterà di dare un senso di profondità al panorama godibile da questa porzione di territorio. Essendo l’area in esame contornata da rogge e coli irrigui, verrà rispettata una fascia di 5 metri dal confine; tale fascia è utile a garantire l’accesso ai mezzi e al personale necessario per la manutenzione dei corpi idrici.

In merito alla dimensione delle piante da mettere a dimora, la scelta è stata presa in considerazione dal fatto che le piante di maggiore sviluppo e di maggiori dimensioni, possono garantire un migliore pronto effetto del bosco che si va a creare a vantaggio della fruizione pubblica che potrà godere sin da subito di un bosco più formato e immediato.

Detta scelta è stata presa anche in considerazione del fatto che l’area da piantumare è contornata da rogge e canali di irrigazione e possiede diritti di acqua con turnazione irrigua a scorrimento, che garantirà la fase di crescita. Inoltre dopo una manutenzione iniziale assicurata dal Parco nel periodo coperto dal finanziamento regionale, al termine dell’intervento, mediante la sottoscrizione di una specifica convenzione con il Parco Adda Sud, la proprietà si impegnerà a seguire a proprie cure e spese l’irrigazione e la manutenzione.

I lavori

I lavori sono iniziati nel mese di Ottobre 2019, e sono tuttora in corso. Al termine degli interventi finanziati da Regione Lombardia l’impianto forestale verrà gestito direttamente dal proprietario a proprie cure e spese. L’intervento è mirato ad un’azione di rinaturalizzazione volta al miglioramento della biodiversità di un territorio, attualmente agricolo, sito in un contesto cittadino, nei pressi del fiume.

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